Bonus spesa: come funziona, i requisiti

Il governo Draghi ha confermato il bonus spesa per le famiglie in difficoltà che, in questo modo, potranno ricevere fino a 700 euro per fare la spesa e acquistare beni di prima necessità e farmaci nei negozi che aderiscono all’iniziativa. Già nello scorso mese di novembre, con il decreto Ristori ter, erano stati stanziati 400 milioni per i Comuni in modo da poter rinnovare questo beneficio. Ora arrivano 155 nuovi milioni di euro.

I soldi vanno a famiglie con Isee molto basso, solitamente non superiore a 8 mila euro. Il bonus spesa, che ha un massimale di 700 euro, parte da 50 euro. Non hanno diritto al bonus spesa le famiglie in cui lavora almeno un componente e quelle nelle quali almeno uno dei familiari abbia già avuto accesso ad altri sostegni (reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, reddito di inclusione, cassa integrazione, Naspl).

Per poter usufruire dell’incentivo bisogna avere la cittadinanza italiana, la residente nel Comune di riferimento o il permesso di soggiorno; un grave peggioramento della situazione economica a causa del covid, da dimostrare tramite certificazione Isee o autocertificazione, che rende difficile o impossibile acquistare beni di prima necessità; nessun membro della famiglia deve percepire già ammortizzatori sociali.

Sono gli enti territoriali a stabilire chi ha diritto al bonus e con quali modalità usufruirne. Ogni cittadino dovrà quindi fare riferimento alle regole del proprio Comune di residenza che, a ogni bando, stabilisce i requisiti più opportuni per l’erogazione del bonus. In generale, parliamo di buoni spesa da utilizzare per acquistare generi alimentari presso i negozi indicati in un elenco pubblicato dal Comune sul proprio sito, l’acquisto e la distribuzione di generi alimentari o prodotti di prima necessità. Si può presentare una sola domanda per nucleo familiare. Una volta accolta, il Comune avvisa l’interessato e va a formare una graduatoria anonima degli aventi diritto.

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