Ecomafia 2020: Marche, reati in aumento

Le Marche perdono posizioni nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale, ma con un aumento dei reati rispetto all’anno precedente. Si piazza in 15esima posizione, come segnala il Rapporto Ecomafia 2020, messo a punto da Legambiente Marche, Libera Marche e Fillea Cgil Marche.

Vediamoli questi numeri. Sono 990 i reati (il 2,9 per cento del totale), con 1.042 persone denunciate, quattro arresti e 280 sequestri. Nel ciclo del cemento sono 238 i reati registrati con 264 denunce, tre arresti e 40 sequestri. Nella filiera dei rifiuti sono 194 i reati accertati con 225 persone denunciate e 73 sequestri. Nella classifica delle archeomafie, le Marche sono tredicesime nella classifica nazionale, con 12 opere rubate (2 per cento del totale). Per i reati contro la fauna, nono posto con 383 reati (4,7 per cento del totale), 360 persone denunciate, un arresto e 133 sequestri. La Provincia di Ancona è 13esima tra le venti più interessate dal fenomeno, con 170 reati accertati. Nella classifica nazionale sugli incendi, infine, Marche sedicesime con 49 reati (1,3 del totale), 15 denunce e cinque sequestri.

“I numeri di questa nuova edizione del rapporto Ecomafia 2020 – dichiarano Enrico Fontana, responsabile Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente e Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – descrivono un quadro preoccupante, in cui aumentato i reati ambientali ma, grazie agli ecoreati introdotti nel Codice penale, anche la pressione dello Stato. Non bisogna però abbassare la guardia, perché le mafie sfruttano la crisi economica e sociale causata dalla pandemia per estendere ancora di più la loro presenza. Nelle Marche bisogna monitorare con impegno la ricostruzione e, più in generale, è fondamentale completare il quadro normativo per contrastare gli affari sporchi dell’ecomafia”.

“Nell’ultimo anno, in piena emergenza Covid, le mafie si sono fatte sempre più forti ed in un momento di rilancio e ripartenza del Paese è fondamentale l’azione delle Forze dell’Ordine, ma anche un’azione culturale preventiva: per questo è fondamentale che il rispetto delle regole, la trasparenza e l’attenzione ad una economia sana possono preservare anche la nostra regione dalla pervasività della criminalità organizzata” dichiara Libera Marche.

“Il combinato della ricostruzione, del recovery plan e del 110% faranno arrivare nella nostra regione centinaia di milioni dedicati al settore edile – commenta Daniele Boccetti, segretario generale Fillea Marche – Senza contare infrastrutture ed edilizia ospedaliera che già erano in programma. Per cui l’attenzione deve essere massima così come i controlli che devono essere capillari. È importante qualificare il settore (imprese-lavoratori-materiali) e investire sulla sicurezza e sulla formazione”.

Alla presentazione del rapporto Ecomafia (in diretta facebook e youtube), hanno preso parte: Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente; Peppe Ruggiero, Ufficio presidenza Libera; Daniele Boccetti, segretario generale Fillea CGIL Marche; Giancarlo Marchetti, direttore generale Arpa Marche; Gianpiero Andreatta, Comandante carabinieri forestali Marche; Enrico Moretti, Comandante direzione marittima Marche; Daniele Paci, magistrato Direzione Distrettuale Antimafia Ancona; Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche e Paolo Gasperini di Libera Marche.

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