Applicare la legge 3/2012 cosiddetta “salva suicidi” per arginare le ripercussioni negative della recessione economica, generata dall’emergenza pandemica. Questa la proposta concreta e mirata dell’Avvocato Francesco Simone, del Foro di Roma, specializzato nella gestione giudiziale e stragiudiziale del credito, nell’attivazione di procedure esecutive mobiliari ed immobiliari finalizzate al recupero crediti, e nella tutela dei debitori. E, ancora, nella responsabilità contrattuale ed extracontrattuale oltre che nell’opposizione alle sanzioni amministrative, e nello specifico alle cartelle esattoriali.
In pratica per superare l’impasse del sovraindebitamento, si può fare ricorso al giudice perchè nomini un gestore della crisi. Quest’ultimo, insieme a degli avvocati esperti in materia economico-finanziaria, può concertare il piano di rientro dal debito da presentare poi al tribunale; se il giudice competente approva il piano, il contribuente può tirare un sospiro di sollievo perché vede delinearsi davanti a sé una prospettiva di pagamento dilazionato e, al contempo, vede allontanarsi lo spauracchio di pignoramenti e vendita all’asta dei propri beni. “Alla luce di quanto stiamo vivendo – sottolinea l’Avvocato Simone – la legge 3/2012 oggi potrebbe essere un’alternativa valida alle sospensioni delle esecuzioni ed alle varie sanatorie previste dalla Legge. Attraverso questo strumento normativo, si può puntare anche all’estinzione del debito o alla sua massima riduzione”. La legge, quindi, può essere applicata nei confronti di qualsiasi debitore e si profila come seria alternativa alla sanatoria. “La normativa esiste – asserisce il noto professionista – e vale la pena metterla in pratica. Soltanto – puntualizza – occorre maggiore preparazione dei gestori della crisi che spesso si rivelano poco conoscitori della materia, e degli avvocati che la propongono ai clienti”.
A tal proposito, l’Avvocato Simone propone dei webinar di formazione con esperti del settore. L’idea sarebbe quella di promuovere e realizzare dei corsi organizzati da organismi di alto livello, dagli ordini professionali ad enti statali, per elaborare e fissare un quadro preciso delle competenze giuridico-economiche che servono per affrontare e risolvere una pratica di sovraindebitamento. “No all’impreparazione e al pressapochismo”. Questa la conditio sine qua non per avviare dei percorsi virtuosi che consentano a imprese e a singoli contribuenti di ripianare la loro situazione economico-finanziaria in sofferenza. Ciò, al fine di dar vita ad una nuova stagione di ripresa, di rilancio dei consumi e delle attività produttive: il vero motore dell’economia di ogni Paese.