Centri estetici riaperti: Confesercenti Umbria chiede di più

Giuliano Granocchia, Confesercenti Umbria

Con una sentenza, il Tar del Lazio (su ricorso di Confestetica, associazione rappresentativa degli estetisti italiani) ha disposto che i centri estetici possano riaprire anche nelle zone rosse. Coinvolta naturalmente tutta la provincia di Perugia e alcuni Comuni del ternano. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha subito inviato il suo assenso alla riapertura degli estetisti, con lettera alle prefetture, all’Anci Umbria, alle province di Perugia e di Terni, alla Camera di Commercio regionale e ai Comuni. Soddisfatte le principali associazioni di categoria che non si capacitavano di come fosse possibile tenere chiusi i centri estetici mentre i negozi da parrucchiere erano invece aperti. Entrambe attività che riguardano i servizi alla persona.

Ci sono però anche delle perplessità. Prima di tutto perché il provvedimento del Tar del Lazio decadrà insieme al Dpcm il prossimo 5 marzo, dunque si tratta di una boccata d’ossigeno effimera, senza sapere cosa riserverà il futuro. Ci si aspetta dunque un provvedimento governativo più ad ampio respiro.

Da Confesercenti Umbria, arriva il commento del presidente Giuliano Granocchia, che dice: “Siamo soddisfatti della sentenza del Tar di riaprire le attività di estetista, che nei mesi scorsi avevano adottato tutte le misure richieste dal Governo, avevano fatto investimenti e grandi sacrifici pur di non dover chiudere, anche se con modalità particolarmente stringenti. Il Tar recepisce dunque un’istanza legittima, anche perché non esistono dati scientifici sull’aumento dell’epidemia in relazione all’accesso nei centri estetici”.

La vicenda deve però fare anche da leva per le altre attività di ristorazione e del commercio: “Il Governo, che adesso è in carica a tutti gli effetti, deve dare indicazioni chiare che permettano di riaprire. Che ci siano i controlli, anzi ben vengano, ma che siano esercitati in un panorama completamente diverso da oggi. Ristoratori e commercianti prendano i loro impegni, lo Stato pure sulle regole da seguire, e si apra una nuova fase per il Paese. Quello dei centri estetici è un primo passo, ma deve servire nei prossimi giorni per una riflessione complessiva su tutte le attività commerciali”. Granocchia insiste: “Il provvedimento ha durata limitata, fino al 5 marzo, ma noi ci auguriamo che il Governo prenda decisioni che diano una prospettiva temporale e non giornaliera alle attività. Lo chiediamo con forza. Non ci limitiamo agli auspici, sul tavolo di Governo e di Regione stiamo portando proposte concrete e reali. Abbiamo anche invitato i nostri associati, insieme alle altre associati, alla mobilitazione”.

La politica dei ristori, secondo Confesercenti Umbria, è fallita: “E’ stata fallimentare, dobbiamo prenderne atto. In passato l’abbiamo sostenuta, ma un risarcimento parziale non raggiunge l’obiettivo. Sono migliaia le attività che stanno chiudendo. I ristori hanno coperto appena il 20 per cento delle perdite, non hanno raggiunto il loro obiettivo, se non in casi limitatissimi, non sono stati pensati dentro un’azione complessiva. Non dimentichiamo che insieme ai ristori arrivano anche le bollette e che in Europa sono stati presi provvedimenti completamente diversi dai nostri”.

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