Il dissesto della Basilicata è sotto gli occhi tutti: la piena del fiume Agri fa paura

Il grido d’allarme del responsabile provinciale della Ugl è solo l’ultimo in ordine di tempo: il fiume Agri in piena sta distruggendo una gran parte dei terreni che si trovano lungo la sua asta. E’ un pericolo per l’economia ed anche per l’incolumità delle persone. “Chiediamo l’intervento del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e l’attenzione di tutte le Istituzioni preposte per sostenere la comunità agricola della Val d’Agri, in special modo nella fascia ionica – meta pontina, nei territori Tursi – Montalbano – Scanzano – Policoro, dove in questi giorni l’acqua ha trascinato con sé ettari di terreni in prossimità della sponda destra del fiume in zona Tursi: se la sua forza dovesse continuare, o peggio magari aumentare, oltre a trascinare via altri terreni e colture ci potrebbe essere il rischio di mettere in serio pericolo l’incolumità dei centinaia di lavoratori agricoli che quotidianamente si recano in quelle zone per lavorare i campi”.
“La Basilicata risulta una delle regioni in cui è presente la più alta frequenza di fenomeni di dissesto idrogeologico. Le sue caratteristiche geologiche e le dinamiche delle precipitazioni provocano fenomeni franosi ed esondazioni importanti che interessano ampie aree della regione. Questi fenomeni costituiscono da sempre una reale minaccia per gli agricoltori, per numerosi comuni della regione ed in particolare per quelli della provincia di Matera”.
Se vi sono queste problematiche – tuono forte Giordano – è perché negli anni vi è stato forte disinteressamento, un vero menefreghismo, delle Istituzioni sulla sorveglianza e vigilanza del territorio, e dall’incuria di chi avrebbe dovuto intervenire negli anni scorsi ma non lo ha fatto. Si faccia in fretta a vigilare sulle nostre denunce, proseguendo con relativi lavori di dragaggio del fiume Agri. Bisogna agire tempestivamente, prima che possa avvenire un’eventuale ed irrimediabile straripamento; siamo in pieno periodo invernale e con un clima imprevedibile. L’Ugl Matera non vuole creare allarmismi inutili ma essendo che prevenire è possibile, si deve prevedere ed agire di fronte a possibili ed eventuali alluvioni che porterebbero ad un relativo ingrossamento del fiume e possono provocare: vittime, l’evacuazione di persone, danni all’ambiente, compromettere gravemente lo sviluppo economico e mettere in pericolo le attività economiche della nostra Comunità ionica-metapontina. La particolare situazione critica – aggiunge Giordano – fa emergere ulteriormente la gravità della situazione sul fiume, reso pericoloso dalla consistente mole di detriti arrivati da monte in seguito alla piena e poi alle nevicate dei giorni scorsi. Serve restituire il fiume – conclude Giordano – al suo normale flusso per evitare il tracollo dell’attività agricola. L’Ugl Matera ricorda ai posteri che non è la prima volta che il fiume avvisa: già in passato la sua esondazione causò l’allagamento di centinaia di ettari di terreno destinati all’agricoltura e dove anche le aree collinari furono colpite da frane, in particolare modo il comune di Montalbano Jonico (MT). Ora ha iniziato trascinato con se ettari di terreni in prossimità della sponda destra del fiume in zona Tursi”.

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