Impieghi e depositi bancari: Umbria, dove il risparmio è più ‘ozioso’

L’agenzia Mediacom043 ha analizzato e messo a confronto i depositi bancari con i prestiti concessi dagli istituti di credito per ciascun comune umbro, su dati della Banca d’Italia.

Orvieto è il comune della regione con il livello più alto di depositi bancari, ma si piazza tra i primi tre anche in quelli in cui è maggiore la differenza tra impieghi e depositi, con i primi che sono appena il 73,8 per cento dei depositi (nella media regionale, gli impieghi superano i depositi bancari del 4,7 per cento). In poche parole: a Orvieto c’è una grossa fetta di risparmio che non diventa prestito, che non alimenta l’attività economica, diventando ‘oziosa’. C’è un eccesso di risparmio. In valore assoluto, Orvieto vede gli impieghi bancari superare i depositi di quasi 140 milioni di euro l’anno (con riferimento al 2019).

Quello che deve essere chiaro è che il futuro benessere socio-economico di un territorio non sta nel livello alto dei depositi bancari, ma nella crescita delle attività economiche, nella sua capacità di attrarre. Se i redditi previsti per il futuro sono bassi, nel medio lungo periodo anche i livelli di ricchezza finanziaria sono destinati a calare. Da Orvieto, dunque, arrivano segnali assolutamente negativi per il futuro.

Il Comune più ozioso in Umbria è un altro, però: è quello di Magione, dove gli impieghi rappresentano appena il 44,7% dei depositi bancari (fatto 100 l’indice dei depositi, quello degli impieghi è appunto 44,7), il che significa che il ‘risparmio ozioso’ a Magione supera gli impieghi bancari di ben 150,35 milioni di euro nel solo 2019.

Il quintetto dei comuni umbri – sempre tra quelli che contano la presenza di oltre 3 sportelli bancari – con i livelli di impieghi più bassi rispetto ai depositi bancari si completa con Spello (indice 63,1, con i depositi che superano gli impieghi di ben 150,35 milioni di euro nel solo 2019), Fabro (indice 75,2, la differenza tra depositi e impieghi in questo comune è di 12,2 milioni di euro) e San Giustino (indice 77,5).

Il risparmio ozioso supera gli impieghi bancari in 17 dei 31 Comuni umbri. Nei 61 Comuni che hanno fino a tre sportelli bancari, la media degli impieghi sui depositi si ferma al 78,4 per cento, dunque a un livello molto basso.

Tra i comuni umbri sopra i 10mila abitanti, i depositi bancari superano gli impieghi a Magione, Orvieto, Castiglione del Lago (qui, fatto 100 il livello dei depositi, l’indice degli impieghi è 78,4, con i primi che superano i secondi di 44,8 milioni di euro), Gualdo Tadino (indice 84,4, 18,5 milioni di euro), Corciano (indice 89,5, 23,3 milioni), Amelia (indice 89,8, 8,7 milioni), Gubbio (indice 91,4, 29 milioni) , Spoleto (indice 98,2, 10,4 milioni) e, seppure di poco, anche Assisi (indice 98,6,
3,8 milioni di euro).

Il quintetto dei comuni dove gli impieghi superano di più i depositi – e quindi dove gli impieghi superano il risparmio locale a breve – sono Bastia Umbria (fatti 100 i depositi, i depositi sono 152,1, pari a 185,6 milioni di euro in più nel solo 2019), Foligno (indice 139,8, +299,6 milioni di euro), Città di Castello (indice 122,8, +143,4 milioni), Giano dell’Umbria (indice 120,4, pari a +13,4 milioni) e Todi (indice 119,6 milioni, +43,1 milioni di euro).

Tra i comuni umbri con più di 10mila abitanti gli impieghi superano i depositi bancari anche a Terni (indice 113, +196 milioni), Narni (indice 109,2, +14,7 milioni), Perugia (indice 108,4, +338,1 milioni di euro) e Umbertide (indice 107,6, +14,2 milioni). Il comune di Terni è più attrattivo di quello di Perugia nell’utilizzare più risparmio esterno al comune per finanziare gli impieghi bancari a favore di famiglie e imprese, mentre a livello provinciale avviene esattamente l’inverso: in provincia di Perugia, fatti 100 i depositi bancari, gli impieghi ammontano a 106,4 mentre nel ternano ci fermiamo a 98,2.

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