Fortunati (Assoturismo Umbria): “Con passaporto sanitario potremmo vivere in modo regolare”

Matteo Fortunati

Torna d’attualità il passaporto sanitario. Matteo Fortunati, presidente di Assoturismo Umbria, ne reclama la paternità: “Fui io il primo a parlarne tra marzo e aprile, durante la prima pandemia. Visto che c’erano i tamponi rapidi, ci si poteva dotare di un passaporto in cui inserire tutti i dati sanitari e l’eventuale positività o negatività al covid. Uno strumento che accompagnasse il turista, certificandone la salute. Oggi è tornato a essere un tema caldo e, con l’avvento dei vaccini, il discorso si allarga: in questo documento si potrebbe inserire se si è fatto o meno il vaccino anti coronavirus. In questo modo, si potrebbero passare le frontiere o, semplicemente, andare in un’altra regione”.

Ci tiene a precisare, Fortunati, che questo non dovrebbe però diventare un obbligo: “Esatto. Non dovrebbe essere uno strumento obbligatorio, il cittadino dovrebbe poter scegliere. Ho questo documento, ma posso andare in giro anche senza documento. Massima libertà. Perché non può diventare un obbligo vaccinarsi, ci sono alcune persone che hanno paura, che non vogliono farlo. Il passaporto sanitario non dovrebbe significare obbligo a certe prescrizioni mediche”.

Con il passaporto sanitario, però, si potrebbe davvero riaprire tutto, in Italia e all’estero: “Sì, diventerebbe uno strumento importante, fondamentale, per andare nei ristoranti, che in questo modo non dovrebbero restare chiusi, si potrebbero riaprire i teatri, gli stadi, gli alberghi, le palestre. Con i tamponi rapidi, potremmo vivere in modo regolare, continuando con le precauzioni che sono la mascherina obbligatoria, il lavarsi le mani e il distanziamento. Detto questo, io sono perplesso su come hanno applicato nelle varie regioni colorate le restrizioni per alcune attività e per altre no”.

Fortunati lancia l’allarme, serio: “Da qui in avanti avremo un’escalation di fallimenti e di chiusure. E attenzione ai suicidi. Bisogna attivare una task force economica, che gestisca la situazione dei fallimenti e delle chiusure, considerato anche che le condizioni bancarie sono diventate molto stringenti. E una task force sanitaria – psicologica per chi è stato gravemente malato di covid. Questo virus ti cambia la vita, anche quando sei guarito: hai sconforto, ansia. Dobbiamo assistere la popolazione anche con strumenti psicologici. Si potrebbe profilare una catastrofe di dimensioni grandissime, epiche”.

Il bilancio del settore turistico è fallimentare, anche se “alberghi e ristoranti hanno beneficiato delle aperture estive”. Gli altri, invece, soffocano: “Le agenzie di viaggio non hanno mai lavorato, in particolare quelle che si occupano delle gite scolastiche. Noi vorremmo aiutare come associazione, ma come facciamo? Possiamo solo alzare la voce, ma pare che le nostre parole cadano nel vuoto. Otteniamo solo briciole. Non c’è una visione del lungo periodo, navigano a vista al Governo. In una situazione simile, subentra anche la malavita. In Umbria c’è stata un’indagine, la presenza della criminalità c’è. È stata istituita anche una Commissione. Ci sono piccole sacche, che meritano attenzione. Da poco si è insediato anche il nuovo direttivo della Fondazione anti usura, con Fausto Cardella presidente. Sono sicuro che farà molto bene”.

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