Luciano Pio Papagna (Lo Smeraldo) chiede che il Governo allenti la morsa sul settore wedding

Luciano Pio Papagna

Il comparto “wedding&events” è certamente uno tra i più colpiti dai provvedimenti assunti dal Governo nazionale per contrastare l’emergenza sanitaria da Covid 19.

E’ da marzo 2020 – fatta eccezione per una breve pausa estiva – che gli operatori di settore non riescono a programmare la propria attività, con conseguenze inimmaginabili sul piano economico ed occupazionale. Ed i ristori previsti dalle varie misure introdotte dall’Esecutivo risultano insufficienti a contenere gli effetti dei danni provocati da tanti mesi di inattività.

Proprio per questo si chiede chiarezza. “Noi non vogliamo gravare sulla spesa pubblica – afferma Luciano Pio Papagna, direttore generale della sala da ricevimenti “Lo Smeraldo” di Canosa di Puglia – e quindi chiediamo di avere certezze per il futuro che per noi contano molto di più di qualsiasi forma di ristoro. Noi siamo disposti a rispettare ogni obbligo di messa in sicurezza delle nostre attività, in maniera tale da consentire agli sposi di organizzare per tempo il proprio ricevimento di nozze. La realtà è che adesso noi non siamo in grado di fornire alcuna certezza e quindi, con la solita lealtà nei confronti dei nostri clienti, siamo costretti a temporeggiare”.

Proprio dal settore wedding, poi, si fa notare che le restrizioni imposte a questo comparto, così come alla ristorazione, agli eventi ed alle strutture culturali, non hanno prodotto alcun effetto benefico, visto che la curva dei contagi continua a salire. Si tratta degli stessi settori, peraltro, dove si è investito davvero tanto per mettere in sicurezza personale e clienti.

“E’ evidente – prosegue Papagna – che ci troviamo di fronte ad errori di programmazione. Ed è questo il motivo per cui metto a disposizione gratuitamente la mia lunga esperienza nella gestione di strutture di ricevimento perché si stabiliscano regole realmente applicabili al nostro comparto, senza determinarne la morte. Il Comitato tecnico-scientifico nazionale si avvale di circa 300 componenti, ma dubito che ci sia qualcuno che conosce le nostre realtà. Eppure stiamo parlando di un settore che assicura un milione di posti di lavoro e 15 miliardi di PIL”.

Il mondo del wedding, insomma, chiede certezze. Nel frattempo, un sostegno reale alle imprese potrebbe realizzarsi attraverso l’applicazione di un credito di imposta del 100% sugli affitti e sull’eliminazione momentanea dei costi delle utenze. Una richiesta che si giustifica nel fermo totale e quindi nella totale assenza di ricavi.

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