Altamura (Confesercenti Bari): “Situazione critica, più del 50% in meno di incassi”

Anche a Bari e provincia la situazione economica è difficile a causa della pandemia. Lo spiega perfettamente Raffaella Altamura, presidente della Confesercenti barese. “Sì, per quel che riguarda il settore commercio, attualmente la situazione è critica. Gli acquisti dall’inizio dei saldi si sono limitati al necessario: a oggi registriamo un calo di oltre il 50% di incassi rispetto allo scorso anno, con una serie di punti interrogativi e pessimismo che colpisce tutti gli operatori, ma anche i consumatori. Consideriamo che tale stallo dei consumi si protrae da ormai un anno. L’auspicio è che la tendenza, complice la nuova ordinanza del ministero della Salute che ha collocato la Puglia in zona gialla, possa invertire, e l’asticella possa iniziare a salire”.

Aggiunge: “Per quanto riguarda il settore Horeca, registriamo una situazione di stallo totale, con ristori che hanno soltanto parzialmente coperto una parte delle spese. Si teme un’escalation di chiusure all’orizzonte”. A essere colpito particolarmente dall’emergenza sanitari è il settore turismo: “In un quadro generale di difficoltà che ha colpito tutti, nel comparto turistico abbiamo perdite intorno all’80-90 per cento, poi c’è il settore somministrazione che ha perdite di circa il 60-70%, abbigliamento e moda sono intorno al 50%. I settori che hanno tenuto sono quelli dei servizi alla persona e ovviamente il settore della vendita dei prodotti alimentari”.

Non è rose neanche la situazione ‘ristori’: “Sono arrivati soltanto alla categoria prevista nei decreti ristori e sono serviti soltanto parzialmente a coprire i costi vivi, ma non sono assolutamente utili a far mantenere un’impresa, per non parlare del fatto che hanno lasciato molte zone oscure: ci sono tutta una serie di start up o di aziende che hanno effettuato lavori di ristrutturazione e che, quindi, non avendo il riscontro di fatturato aprile-marzo 2019, non hanno potuto ricevere alcun ristoro. Per non parlare di attività che hanno nel corso del 2020 cambiato il codice Ateco… insomma, c’è tutta una parte di imprese che sono state lasciate sole e senza ristori. Si sono, di fatto, legati i ristori agli Ateco e a dei mesi specifici di riferimento per le perdite e questo ha inevitabilmente lasciato delle lacune che adesso si stanno ripercuotendo pesantemente sulle aziende. Per non parlare del settore moda che, pur avendo perdite enormi, non ha avuto alcun tipo di ristoro e adesso è in gravi difficoltà, provocando dei danni alla filiera”.

Confesercenti Bari sta vicina ai suoi associati con diverse iniziative: “Partirà tutto il nostro lavoro di formazione professionale attraverso corsi per futuri operatori di ricettività diffusa, corsi per somministrazione e vendita di alimenti e bevande, corsi per agenti immobiliari e agenti di commercio. Oltre alle varie attività inerenti la sensibilizzazione per il tesseramento e tutti i servizi di supporto alle imprese”.

La provincia di Bari, così come il capoluogo, al momento paiono immuni dal rischio di infiltrazioni malavitose: “Onestamente non ne ho notizie. Certo, in una situazione in cui l’accesso al credito è difficoltoso, le procedure e i tempi si sono dilatati, la crisi è mordente, è ovvio che ci possano essere rischi. Ci auguriamo che questo non avvenga”.

Altamura, infine, racconta come sta andando il cashback e dà un giudizio sulla lotteria degli scontrini: “Se il cashback aveva tra le finalità l’incremento dei consumi e c’è stato un calo del 50-60% di incasso, è chiaro che, in una situazione di pandemia e in cui la politica manda messaggi contrastanti, l’obiettivo non è stato raggiunto. In un contesto storico diverso avrebbe avuto un altro tipo di effetto e di efficacia. La lotteria degli scontrini è stata prorogata giustamente a febbraio e siccome si naviga a vista, i giudizi non possono essere dati oggi. Ma questi meccanismi andavano bloccati”.

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