Partite Iva Umbria: Mediacom043, il rapporto comune per comune

Mediacom043 ha analizzato l’andamento delle partite Iva in tutti i comuni umbri, fatta eccezione per Poggiodomo e Polino, di cui mancano i dati, tra le dichiarazioni dei redditi del 2013 e le ultime del 2019.

Il trend generale è di un forte calo del numero di partite Iva, della riduzione del reddito complessivo, ma inferiore alla contrazione del numero di lavoratori autonomi, con il conseguente incremento del reddito medio delle partite Iva che sono riuscite a resistere (in 70 dei 90 Comuni umbri considerati). Ci sono per l’appunto 20 eccezioni, tra cui quella di Gualdo Tadino, con tre primati negativi.

Andiamo ora a vedere l’andamento limitato ai municipi umbri con più di 10 mila abitanti.
Andamento numero Partite Iva – Comuni ‘peggiori’ Narni (-26,6%), Umbertide (-24,8%), San Giustino (-23,9%). Comuni ‘migliori’ Amelia e Castiglione del Lago (entrambi -11,9%), Gualdo Tadino (-16,8%).

Andamento reddito complessivo lordo Partite Iva – Comuni ‘peggiori’ Gualdo Tadino (-20,1%), Todi (-16,5%), Città di Castello (-11,7%). Comuni ‘migliori’ Assisi (+1,5%), Castiglione del Lago (+0,6%), Amelia (-1,3%). Andamento reddito medio annuo lordo Partite Iva – Comuni ‘peggiori’ Gualdo Tadino (-4%), Todi (+2,6%), Spoleto (+9,1%). Comuni ‘migliori’ Assisi (+29,3%), Marsciano (+24%), Umbertide (+23,2%).

Vediamo adesso dove le partite Iva guadagnano di più e dove meno per reddito medio lordo annuo. Comuni ‘peggiori’ Gualdo Tadino (19mila 906 euro medi annui lordi), Spoleto (20mila 526 euro), Amelia (21mila 887 euro). Comuni ‘migliori’ Perugia (32mila 368 euro), Corciano (28mila 960 euro), San Giustino (26mila 796 euro).

I dati dei redditi Irpef delle partite Iva sono stati tutti forniti dal ministero dell’Economia e delle Finanze, quindi elaborati da Mediacom043.

Guardando i capoluoghi di regione, il numero delle partite Iva a Terni vede una flessione del 22,1 per cento, fa un po’ meglio Perugia. Il dato regionale (comprensivo di tutti i comuni) vede una flessione del 21% (-9mila 197 Partite Iva, con la scomparsa in sei anni di oltre una su cinque), mentre la provincia di Terni, complessivamente, mostra un arretramento più forte (-21,8%) della provincia di Perugia (-20,8%).

L’andamento del reddito Irpef complessivo delle Partite Iva nei comuni umbri sopra i 10mila abitanti. I dati peggiori a Gualdo Tadino (-20,1%, -2,775 milioni di euro), che segna un triplice primato negativo, e Todi (-16,5%, -3,179 milioni di euro). Gualdo Tadino segna un triplice primato negativo. Non solo è il comune umbro sopra i 10mila abitanti in cui il reddito complessivo reale annuo delle Partite Iva cala di più (-20,1%, che significa la scomparsa di 2,776 milioni di euro annui) nei sei anni considerati, ma anche quello in cui il loro reddito complessivo scende più del numero delle Partite Iva e quello che presenta il reddito medio annuo più basso tra i municipi più grandi. Il che significa che è l’unico municipio oltre i 10mila abitanti in cui, tra le dichiarazioni Irpef del 2013 e quelle del 2019, scende anche il reddito medio reale delle Partite Iva, che invece come vedremo aumenta del 15,9% nella regione, con 70 comuni umbri su 90 (non è stato possibile reperire i dati di Poggiodomo e Polino) che mostrano un reddito medio in aumento.

Sempre nei 19 municipi maggiori, dopo Gualdo Tadino i peggiori andamenti del reddito complessivo reale annuo delle Partite Iva sono quelli di Todi (-16,5%, -3,179 milioni di euro di reddito), Città di Castello (-11,7%, -5,653 milioni), Narni (-11%, -1,994 milioni) e Spoleto (-10,2%, -3,234 milioni), come già visto sopra.

Assisi invece registra un incremento del reddito complessivo delle partite Iva (+1,5%, +427mila euro), il che fa di Assisi il comune umbro oltre i 10mila abitanti con l’aumento più forte del reddito
medio, in quanto il calo del numero delle Partite Iva (-21,5%) è più che compensato dall’aumento del reddito medio reale di quelle che sono sopravvissute. Segno più anche per Castiglione del Lago (+0,6%, +88mila 767 euro), mentre flessioni sotto il 5% le evidenziano Amelia (-1,3%), Magione (-2,4%), Corciano (-3,7%) e Bastia Umbra (-4,7%). Marsciano segna -5%.

Quanto ai due capoluoghi di provincia, il comune di Terni (-9,3%, lasciando sul campo reddito per 10,367 milioni di euro) fa peggio di Perugia (-5,7%, -13,072 milioni di euro). A livello regionale il reddito complessivo reale delle Partite Iva scende dell’8,5%, il che significa la perdita di 72,962 milioni di euro l’anno. La provincia di Terni marca -10% (-22,12 milioni di euro) e quella di Perugia -8% (-57,842 milioni di euro annui).

Il reddito medio annuo delle partite Iva superstiti alla ‘selezione darwiniana’ cresce in Umbria del 15,9%. Il comune oltre 10mila abitanti con l’aumento maggiore è Assisi (+29,3%), seguito da Marsciano (+24%). Il dato peggiore quello di Gualdo Tadino (-4%), dove le Partite Iva superstiti si sono impoverite nei 6 anni considerati.

L’andamento del reddito medio annuo reale delle partite Iva è con il segno più nella media regionale (+15,9%) e in 70 dei comuni umbri considerati, Un quadro che si allinea perfettamente al trend evidenziato nel precedente Rapporto sull’andamento delle Partite Iva nelle regioni italiane, dove appunto si è rilevata dappertutto una grande mortalità, ma in generale chi è sopravvissuto ai duri colpi subiti dai lavoratori autonomi ha un reddito reale superiore a prima.

Restando ai comuni umbri oltre i 10mila abitanti, come detto l’unico caso in cui scende il reddito medio annuo è quello di Gualdo Tadino (in termini reali, una partita Iva presentava nella dichiarazione Irpef del 2013 la cifra di 20mila 728 euro lordi, mentre nel 2019 ne presenta 19mila 906).

È Assisi (+29,3%, con la crescita di 5mila 315 euro lordi annui), invece, il comune con la crescita più marcata del reddito medio lordo annuo delle Partite Iva. Quindi Marsciano (+24%, che significa un incremento del reddito annuo lordo di 4mila 961 euro), Umbertide (+23,2%, +4mila 906 euro), Corciano (+22,7%, +5mila 354 euro) e Perugia (+22,6%, +5mila 956 euro).

Incrementi del reddito medio annuo più limitati a Todi (+2,6%, +563 euro) e Spoleto (+9,1%, +1.710 euro). Terni marca +16,5% (+3mila 551 euro). A livello regionale il reddito medio lordo annuo delle Partite Iva superstiti cresce, come detto, del 15,9% (+3mila 418 euro), mentre la provincia di Perugia segna +16,1% (+3mila 539 euro) e quella di Terni +15,1% (+3mila 034 euro).

In quali comuni umbri le Partite Iva guadagnano di più? Perugia stacca tutti, Assisi nonostante sia prima per crescita 2013-2019 del reddito medio è solo al tredicesimo posto tra i comuni oltre 10mila abitanti. Spoleto solo penultimo, Gubbio in quattordicesima posizione e Todi in quindicesima. Il reddito medio dei lavoratori autonomi in Provincia di Perugia superiore del 10,3% a quello in provincia di Terni.

Il comune di Perugia è primatista assoluto in Umbria, non solo tra i municipi oltre 10mila abitanti ma tra tutti i municipi, per reddito medio annuo lordo delle Partite Iva: 32mila 368 euro lordi annui nelle dichiarazioni Irpef presentate nel 2019, ultimo anno per cui sono disponibili i dati. Al secondo posto, staccato, c’è Corciano (28mila 960 euro). Quindi San Giustino (26mila 796 euro), Città di Castello (26mila 614 euro) e Foligno (26mila 796).

Se le prime 20 posizioni (su 90) sono occupate da 13 comuni con oltre 10mila umbri, vi appaiono comunque 7 comuni sotto questa soglia: nell’ordine Citerna, Torgiano, Castel Giorgio, Spello, Porano, Bevagna, Monte Santa Maria Tiberina. E tra la ventesima e la trentesima posizione ci sono realtà come Panicale, Monte Castello di Vibio, San Gemini e Valfabbrica. Che, per fare un esempio, superano il reddito medio delle partite Iva di un comune come Gubbio.

Tornando ai comuni con oltre 10mila abitanti, in coda ci sono Gualdo Tadino (19mila 906 euro), Spoleto (20mila 526) e Amelia (21mila 887). Il comune di Terni è in ottava posizione, con 25mila 029 euro di reddito medio lordo annuo. Da notare che Assisi, benché sia il comune umbro oltre 10mila abitanti in cui tra le dichiarazioni Irpef 2013 e quelle 2019 il reddito medio delle partite Iva è cresciuto di più, a livello di graduatoria dei comuni in base alle entrate lorde è solo al tredicesimo posto tra i municipi più grandi.

Come è da segnalare che l’ultima posizione di Gualdo Tadino in questa graduatoria gli assegna – relativamente ai comuni con oltre 10mila abitanti – il terzo primato negativo, dopo i due di cui si è parlato sopra. Per il resto, come c’era d aspettarsi, le ultime 40 posizioni di coda, tra tutti i municipi umbri, sono occupate da comuni sotto i 10 mila abitanti. Da evidenziare anche le posizioni di coda dei comuni della Valnerina, come Norcia e Cascia, duramente colpiti dal sisma e per questo
scivolati all’indietro.

Infine, il reddito medio annuo lordo delle Partite Iva in provincia di Perugia è superiore del 10,3% rispetto a quello della provincia di Terni (rispettivamente 25mila 526 e 23mila 145 euro), mentre la media regionale è di 24mila 935 euro.

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