Raffaele Nocera: nuove misure di pace fiscale per venire incontro alle imprese in crisi

Nuove misure di pace fiscale, come la definizione automatica dei debiti d’impresa e una rateizzazione sul lungo termine, per fronteggiare la drammatica condizione eonomica che stanno vivendo migliaia di contribuenti, professionisti, lavoratori autonomi, giovani imprenditori e titolari di aziende a causa della pandemia di Covid 19. E’ quanto propone Raffaele Nocera, fondatore e titolare della Nocera Consulting, la società di consulenza napoletana leader nei settori di finanza agevolata, consulenza aziendale e revisione contabile.

“Queste misure – spiega Raffaele Nocera – consentirebbero ai contribuenti che hanno presentato una regolare dichiarazione, ma non hanno potuto pagare, di definire la propria posizione col fisco in modo sostenibile, così che ci sia un duplice vantaggio, sia per il
contribuente che può sanare nel tempo la sua posizione, sia per lo Stato che può far cassa con entrate in denaro che diversamente non incasserebbe mai”.

Durante l’audizione del 22 aprile 2020 del direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, infatti, è emerso che al 31 dicembre 2019 il magazzino dei crediti ancora da riscuotere, affidato da diversi enti creditori all’agente della riscossione, ammonta all’enorme cifra di 954,7 miliardi e interessa una platea di 17,4 milioni di contribuenti; solo negli ultimi 6 mesi c’è stato un incremento di oltre venti miliardi.

“In questo momento – continua Raffaele Nocera – ci sono imprese indebolite e con carenza di liquidità, nonostante il rinvio del pagamento dei tributi. Soldi che vanno comunque pagati e che rendono ancor più difficile sanare il conto dei debiti pregressi, quindi risulta necessario  far respirare imprese e contribuenti, grazie a un condono dei debiti pregressi”.

Tra le misure della pace fiscale che rappresenterebbero una boccata d’ossigeno per gli imprenditori in difficoltà dovrebbe esserci la  possibilità di effettuare la definizione automatica dei redditi di impresa, di lavoro autonomo relativi ad annualità pregresse. Con una rateizzazione delle cifre dovute che potrebbe arrivare fino  a 20 anni, anche con un minimo tasso di interesse.
“Queste misure permetterebbero  di aggredire il magazzino fiscale del Paese – conclude Raffaele Nocera – tutto ciò che è stato regolarmente dichiarato, ma non pagato. Un patto fra cittadini e Stato per evitare che molte imprese che non sono in grado di pagare, debbano chiudere definitivamente”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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