La Xylella continua ad avanzare. E’ stato rilevato un focolaio a canosa.

Una pandemia sopra l’altra: in Puglia c’è anche la paura crescente della diffusione della Xylella, la malattia che uccide anche gli ulivi secolari. E’ di questi giorni la scoperta del focolaio di Xylella in agro di Canosa. Subito i tecnici di Confagricoltura Puglia si sono precipitati a controllare, a verificare lo stato di salute della vegetazione, anche quella circostante, rilevando, al momento, che le piante contagiate delle quali si è a conoscenza sono di Dodonaea viscosa “purpurea”, una pianta ornamentale sempreverde originaria dell’America Meridionale appartenente alla famiglia delle Sapindaceae. La loro è così una fine dichiarata, una volta accertata la diffusione del male: si aspettano solo le carte da parte della regione Puglia per procedere alla loro distruzione, nella speranza che questa sia una possibile misura per salvare altre piante, altra storia della Puglia. Questa è la cattiva notizia. Quella buona è che le piante intorno al focolaio non sembrano essere state contagiate. Si metterà in atto comunque, già nelle prossime ore una zona cuscinetto con tutte le prescrizioni relative.
“Abbiamo inviato alla Regione Puglia una richiesta di accesso ai loro dati sul focolaio che si è sviluppato nell’agro di Canosa – dice il presidente regionale di Confagricoltura Luca Lazzàro – Siamo preoccupati dal fenomeno e il livello di attenzione da parte dei nostri uffici e dei nostri tecnici è altissimo. Anche per parlare di questo abbiamo un incontro lunedì prossimo con il commissario dell’Arif. Serve un intervento rapido da parte delle strutture preposte, altrimenti la Puglia sarà distrutta economicamente e morfologicamente dalla Xylella fastidiosa. Se non verrà bonificata completamente la zona infetta con l’estirpazione delle piante contagiate, il batterio continuerà ad avanzare, come avanza una forma tumorale se non viene estirpata completamente”.
“Il Ministero – ricorda Lazzàro – ha pronte le risorse per il monitoraggio, 10 milioni di euro. È importante che Arif e Regione utilizzino in fretta queste risorse, tenuto presente che oggi è persino difficile segnalare gli ulivi infetti”.

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