Fiorentino (Confesercenti Vercelli): “Per ora il sistema tiene”

Vercelli batte un colpo. Nell’anno della grande crisi pandemica. Germana Fiorentino, direttrice di Confesercenti Vercelli, pur ribadendo che “il commercio non va tanto bene, ma c’è da dire che l’emergenza è arrivata a colpire un settore che, come altri, era già profondamente in crisi. Il covid è stato un ulteriore colpo”, ammette: “Secondo l’ultimo report della Camera di Commercio di Vercelli e Biella, nel terzo trimestre 2020, il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni di imprese è positivo”.

Insomma, Vercelli non molla: “Parliamo comunque di dati in termini di valore assoluto bassi da diversi anni, il settore non è in crescita da tempo. Ma bisogna dire che per tante aziende che muoiono, tante aprono i battenti, c’è un veloce avvicendamento. Per ora, dunque, il sistema tiene, in valore assoluto i dati per commercio e terziario parlano di un +0,13 per cento. Teniamo presente che il terzo trimestre tiene conto di quando ci sono state le riaperture, dunque i dati sono schizzati un po’ in alto”.

Passando ad analizzare i vari comparti, Fiorentino spiega: “Forse quello che ha tenuto di più è rappresentato dai servizi all’impresa, in cui notiamo una decisa crescita; ha tenuto anche quello del turismo e dei pubblici esercizi, colpito però pesantemente da questa seconda ondata pandemica, soprattutto nelle zone rosse e arancioni. Devo dire che movimento in città ce n’è, i pacchetti si vedono, la gente è in giro, fa le sue code in maniera ordinata, compra nei negozi di prossimità, anche perché i grandi centri commerciali sono chiusi – apro una parentesi, io sono in linea con Confesercenti nazionale che parla di discriminazione tra grandi parchi commerciali e negozi di vicinato – c’era voglia da parte dei cittadini di rientrare in una situazione di semi normalità, pur con tutte le cautele del caso. Mi preme dire che Vercelli ha osservato bene le restrizioni, ma ha atteso con ansia l’apertura dei negozi”.

Niente guerra con l’online, anzi: “L’online andava bene già prima, ma il contatto con il negoziante conta ancora parecchio. Secondo me, il web non deve essere avversario, ma stimolo, che nessuno ha colto finora. L’arretratezza c’era anche prima di questo 2020, l’emergenza ha solo portato a galla questa problematica. Bisogna investire in formazione digitale e in digitalizzazione. Il boom nelle vendite online deve essere uno stimolo a innovare”.

Germana Fiorentino chiede uno sforzo in più anche al Governo: “Deve avere maggiore attenzione nella comunicazione. Deve essere chiaro quando e se si chiude, in modo da evitare ulteriori assembramenti ora che siamo sotto Natale”. E uno al mondo che rappresenta: “Il commercio è arrivato già provato dalla precedente crisi decennale. Il sistema è ‘vecchio’, non c’è tanta linfa nuova con imprenditori giovanissimi. Qui a Vercelli abbiamo l’eccezione di un bar-ristorante che ha aperto la settimana scorsa, dove ci sono 6-7 addetti. Forse il covid ha dato un po’ di stimolo al comparto per innovarsi, come ho detto sopra. L’esercente ha inventato la consegna a domicilio, ha aperto la pagina facebook, si è fatto vedere maggiormente sulle pagine dei social. Non può che essere positivo tutto ciò e va a innestarsi su elementi di arretratezza digitale che pesano molto su micro e piccola impresa commerciale. Mi auguro che una fetta dei fondi del Governo vada alla digitalizzazione, ma non solo all’impresa manifatturiera, pure al settore della piccola impresa commerciale, turistica e dei servizi”.

Tante le iniziative che Confesercenti ha preso a livello nazionale e regionale: “Ciò che a Torino attecchisce bene, fa un po’ più di fatica ad arrivare qui a Vercelli, in una realtà piccola. Voglio segnalare un’iniziativa del Comune di Vercelli, che ha promosso buoni spesa da 60 euro per le famiglie con minori per incentivare la spesa negli esercizi di vicinato, da spendere nei negozi vercellesi. Penso che comunque le imprese si sentano molto sole, nonostante le associazioni di categoria non siano mai state così vicine”.

Iniziative nazionali a favore dei negozi di prossimità sono il cashback e la lotteria dello scontrino: “Il primo provvedimento è stato accolto con grande entusiasmo dai cittadini, che hanno abbandonato ogni sospetto che c’era invece per l’app Immuni. L’esercente non è contrario al meccanismo, ci mancherebbe, ma non è stato affrontato come si doveva il problema delle commissioni sul pagamento elettronico, che sono a spese dell’imprenditore. Il Governo permette di recuperare il 30 per cento sulle commissioni, ma si tratta di un importo ridicolo. E poi non tutti i commercianti hanno il Pos, obbligatorio ma non sanzionato. Noi stiamo facendo proposte agli esercenti, cercando la banca che fa pagare di meno. Da gennaio ci sarà la lotteria degli scontrini: l’abbiamo rinviata a lungo e ora si comincia improvvisamente. È una misura che può anche essere di contrasto all’evasione e di incentivo all’uso della moneta elettronica, ma diamo tempo al negoziante di adeguarsi”.

Infine, non si può non parlare dell’usura, benché Vercelli sia una città piuttosto tranquilla da questo punto di vista: “Il fenomeno credo ci sia, ma è marginale. Dall’inizio della pandemia, ad aprile, è stato istituito un tavolo con tutte le associazioni di categoria, la prefettura, la questura e la guardia di finanza di Vercelli per monitorare la situazione e intervenire per tempo in caso di criticità. Certo, dietro l’usura si nasconde il problema dei rapporti tra imprese e banche, nel 2021 addirittura ci sarà una nuova stretta nell’erogazione del credito e non sarebbe il momento. Non so se il Governo potrà intervenire. La Regione Piemonte nella prima fase dell’emergenza qualcosa ha fatto, velocemente, con bonus a esercizi di somministrazione e poi a tutte le categorie, con liquidità e con altri bonus. Il Comune di Vercelli in primavera e oggi ha elargito 500 euro di contributi a fondo perduto, una cifra piccola, ma che è servita per fare sentire alle imprese che non sono sole”. Perché la solitudine può effettivamente portare a fare passi azzardati, mettendosi nelle mani della criminalità pur di non morire.

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