Doka si riconferma leader nel settore delle casseforme: Astaldi si affida al sistema Volto per una galleria del progetto della ferrovia Cumana

Doka sempre più protagonista nelle grandi opere: il Gruppo Astaldi, eccellenza italiana nelle costruzioni, si avvale della sua collaborazione per ultimare il cantiere infrastrutturale di Pozzuoli.

Nell’ambito del progetto per il raddoppio della ferrovia Cumana, quando si è trattato di individuare una soluzione tecnologica che fornisse le necessarie garanzie sull’esecuzione di un tunnel con raggi che variano ad ogni getto, la scelta è caduta sul sistema Volto. Esclusiva della multinazionale austrica Doka, che nelle sue filiali in 70 Paesi produce e fornisce casseforme per il settore dell’edilizia, il sistema Volto è stato sviluppato in Italia da Sointek e possiede delle caratteristiche che lo distinguono totalmente da quelli solitamente utilizzati nei cantieri poiché offre la possibilità di regolare in tempo reale il raggio di curvatura dei pannelli metallici adattandoli perfettamente alle specifiche esigenze di ciascun progetto.

Un progetto importante, quello di Pozzuoli, come ci spiega Giovanni Murano, Construction Manager di Astaldi: «Parliamo di una nuova linea che, una volta ultimata, si potrà considerare alla stregua di una vera e propria metropolitana urbana, quindi uno snodo cruciale per la viabilità campana. Il progetto prevede, oltre all’adeguamento di tutta la tratta dell’infrastruttura alla vigente normativa di sicurezza ferroviaria, anche il raddoppio di alcuni tratti di galleria nella sezione destinata a connettersi al tracciato già esistente. In questo caso, per poter allinearci alle normative vigenti, abbiamo dovuto realizzare un camerone di allargo la cui sezione, partendo da quella della galleria esistente, si allargasse gradualmente fino a connettersi con il nuovo tracciato».

Optare per il sistema Volto non è stato frutto del caso: «Questo sistema innovativo ci ha permesso non solo di ritarare ogni 4 metri i raggi di curvatura in modo semplice, lineare e nella massima sicurezza operativa, ma anche di ridurre i tempi necessari alla modifica delle sezioni, arrivando a gestire un getto ogni tre giorni. Sottolineo che anche lo spessore del getto era variabile, da un minimo di 40 a un massimo di 70 cm, con un conseguente mutare dei carichi gravanti sul sistema di casserratura che doveva sostenere, nei getti più importanti, oltre 90 metri cubi di calcestruzzo».

La facilità di utilizzo di Volto si è unita a una proficua collaborazione con Doka: «A livello di finitura superficiale abbiamo trovato soluzioni ottimali nella struttura del cassero che ha sostegni per i pannelli ogni 50 cm: questo ci garantisce una geometria estremamente regolare del getto, senza ‘gobbe’ o anomalie. Anche per questo siamo molto soddisfatti».

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