Astaldi: imprese umbre e marchigiane restano creditrici

In data 19.06.2020 è stato pubblicato il decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a mezzo del quale – a conclusione di una forte mobilitazione delle imprese e di un laborioso iter anche normativo – sono stati determinati i primi 522 soggetti beneficiari (per un complessivo ammontare di crediti certificati di € 129.763.374,81) del primo intervento del Fondo Salva Opere. Detto Fondo, infatti, è stato istituito dal decreto legge n. 34 del 30 aprile 2019 al fine di soddisfare, nella misura massima del 70%, i sub-appaltatori, i sub-affidatari e i sub-fornitori di imprese debitrici (tra cui Astaldi S.p.A.) che sono state sottoposte a procedure concorsuali (nel caso di Astaldi S.p.A.: il concordato preventivo) e in relazione a grandi lavori pubblici.

All’interno dei summenzionati soggetti beneficiari degli importi, venivano ammesse anche tutte le aziende, per lo più del territorio umbro e marchigiano, a vario titolo interessate ai lavori ed alle forniture della SS.76, per conto della Astaldi SpA nell’ambito del cantiere Quadrilatero Umbria-Marche, Dirpa 2.

Il nostro Comitato è stato sin da subito coinvolto in tutti i passaggi istituzionali necessari alla creazione del Fondo, ed è stato sempre parte attiva ed interlocutore propositivo in tutte le varie occasioni di confronto con il Governo, nei vari tavoli ministeriali e nelle relazioni con i dicasteri preposti alla tematica innescata dalla crisi della Astaldi SpA ed i suoi risvolti presso il cantiere della Quadrilatero Umbria-Marche.

Tuttavia ad oggi, dopo circa 5 mesi dall’emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19.06.2020 con cui è stato pubblicato il primo piano di riparto del Fondo, le suddette aziende non hanno ancora ricevuto le relative spettanze economiche (che secondo il citato piano sono pari a circa il 35% delle somme certificate e ammesse ad accedere alle risorse del Fondo) a differenze delle altre ammesse al Fondo.

Le aziende umbro marchigiane coinvolte nel cantiere Astaldi-Dirpa2-Quadrilatero sono state ammesse al Fondo per circa 30.000.000 di Euro ed impattano per oltre il 23% sul montante dei crediti certificati complessivamente sul Fondo Salva Opere che ammonta a 129.763.374,81 Euro.

Ciò è tanto più ingiustificabile ove si consideri che allo stato attuale il Fondo è già stato finanziato con un intervento di € 85.500.000,00 di cui € 12.000.000,00 per l’annualità 2019 e € 73.500.000,00 per l’annualità 2020. Mentre il residuo degli importi ammessi al Fondo per ciascun beneficiario verrà riconosciuto a valere sulle risorse di cui ai successivi piani di riparto.

Alle luce di quanto sopra, anche in considerazione dei risvolti dell’attuale emergenza epidemiologica, le imprese beneficiare dei crediti della Astaldi SpA nell’ambito del cantiere della Quadrilatero Umbria-Marche richiedono il pagamento degli importi di cui al primo piano di riparto, come determinati dal decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19.06.2020, non essendo più sostenibile un’ulteriore attesa che potrebbe compromettere irrimediabilmente il tessuto economico e sociale di numerose realtà del territorio umbro-marchigiano.

Intanto c’è da sottolineare il mancato coinvolgimento e partecipazione nei cantieri della Quadrilatero delle imprese marchigiane ed umbre, proprio a causa della scarsa fiducia nella puntualità sui pagamenti. Il ritardo dell’erogazione dei contributi del fondo salva opere poteva essere incentivante e velocizzare anche i lavori con l’apporto delle imprese del territorio. Confidenti in una rapida azione del Governo e nella sensibilità sino ad ora dimostrata dal ministro e dal vice ministro, dai parlamentari del territorio e da tutto l’apparato tecnico ministeriale interessato.

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