Toscana: prestiti e depositi contro la crisi Covid, ma pesano le sofferenze

I prestiti agevolati – causa covid – per le imprese e le partite Iva della Toscana sono arrivati regolarmente, ma questo non basta per coprire i debiti. I dati emergono dall’elaborazione dell’ufficio studi Abi sul report della Banca d’Italia. Così si scopre che, pur essendo una regione a vocazione industriale, la Toscana conta tante partite Iva, più del 7 per cento del totale nazionale, poco sotto Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.

Ebbene, fino al 30 settembre 2020, alle partite Iva della regione è arrivato l’8,31 per cento dei finanziamenti fino a 30 mila euro, l’1,8% in più rispetto al loro numero. Simile il dato della distribuzione del totale dei finanziamenti garantiti. Ciò sta a significare che i prestiti, a tassi molto bassi, sono stati richiesti e sono anche arrivati. A giugno scorso, in Toscana, si contavano quasi 95 miliardi di euro di prestiti, tra famiglie e imprese, un numero sostanzialmente stabile rispetto al giugno 2019.

Guardando solo alle imprese, in Toscana c’è stata una flessione dell’1,1 per cento, in controtendenza rispetto al Centro Italia, dove siamo a quasi il +5 per cento e all’Italia dove arriviamo al +3,7 per cento. I prestiti alle famiglie consumatrici, invece, sono cresciuti dell’1,7 per cento contro una media nazionale di 1,3 per cento. Prestiti che sono serviti per comprarsi casa e accendere mutui anche nel periodo del lockdown, grazie a tassi bassissimi.

In crescita pure la propensione al risparmio delle famiglie e delle imprese della Toscana. I depositi fanno segnare +5,7 per cento, raggiungendo i 94 miliardi, di cui oltre 66 delle famiglie consumatrici. Una crescita che è quasi il doppio della media del Centro Italia. Imprese e famiglie hanno reagito quindi alla crisi e le banche hanno a loro volta erogato credito. Peccato però che a riportare tutti con i piedi per terra ci siano la sofferenze: 6,4 per cento in Toscana contro una media nazionale del 4 per cento. Chi non riesce a pagare finanziamenti e prestiti è in particolare l’impresa: cinque miliardi di euro di sofferenze lorde, con un rapporto tra sofferenze lorde e prestiti del 10,1 per cento. La media nazionale è del 7,2 per cento.

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