Sardegna virtuosa nella gestione del rifiuti

economia circolare

economia circolare

Sardegna virtuosa nella gestione del rifiuti. Nei giorni scorsi, nell’ambito dell’evento on line “La gestione circolare dei rifiuti nelle città e le nuove direttive europee” – organizzato dal Green City Network in collaborazione con Conai e su iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile – è stato presentato il Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Sud Italia. Per la raccolta differenziata solo Abruzzo e Sardegna superano la media nazionale del 58% col 60% e 67%. Nella classifica delle città, Oristano arriva al 75%, seguita da Cagliari (74%): un dato considerato eccezionale. Aumenta però anche la produzione procapite di rifiuti: ogni sardo ne ne produce 3 kg in più all’anno.

La pubblicazione di questo rapporto arriva a poche settimane dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti legislativi per la modifica delle direttive su rifiuti e imballaggi, discariche, RAEE, veicoli fuori uso e rifiuti di pile e accumulatori. Il provvedimento recepisce nel nostro ordinamento il pacchetto di norme sull’economia circolare, adottato dall’UE nel 2018. Si tratta di una rivoluzione, come ha sottolineato Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente su La via libera: “il riciclo dei rifiuti urbani dovrà arrivare al 55% entro il 2025, al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Contemporaneamente lo smaltimento in discarica non dovrà superare il tetto del 10%. Questo significa, risalendo la filiera, che la raccolta differenziata dovrà raggiungere una media nazionale del 76% (nel 2018 è stata di poco superiore al 58%). Oltre 30 milioni di scarti post consumo, come dovremmo cominciare a definire i rifiuti, dovranno diventare in larga parte materiali di base della nuova economia e dovranno avere i necessari sbocchi sul mercato”.

Il primo atto di questa nuova fase è stato firmato il 24 settembre: il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha firmato il regolamento recante la disciplina per l’end of waste (cessazione della qualifica di rifiuto) di carta e cartone, elaborato a seguito di numerosi incontri tecnici e consultazioni con ISPRA, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente, e gli operatori del settore, nonché l’ISS per la valutazione degli impatti sull’ambiente e salute umana. Il regolamento stabilisce modalità e criteri in applicazione dei quali i materiali derivanti dal trattamento di carta e cartone cessano di essere rifiuti e possono essere utilizzati per altri scopi.

La carta complessivamente raccolta in Italia nel 2018 si aggira intorno ai 5,3 milioni di tonnellate, cui si aggiunge quella proveniente da rese e da altre attività industriali per un totale di circa 6,65 milioni di tonnellate.

La carta da macero può essere riusata come materia prima nella manifattura di carta e cartone ad opera dell’industria cartaria, nonché in industrie che utilizzano come riferimento la norma UNI EN 643.

Exit mobile version