Milano Investigazioni: «L’investigatore è figura cruciale per la tutela dell’azienda che sospetta l’infedeltà dei propri dipendenti»

Ogni anno aumenta il ricorso a servizi di investigazioni per verificare la “fedeltà” di chi lavora per un’azienda: la figura del professionista, in questo contesto, è fondamentale, come ci spiega il dottor Lino Crignano, Executive Director di Milano Investigazioni: «Sono sempre più numerose le richieste di indagini e controlli sul personale interno o esterno addetto alle vendite. Il ruolo dell’investigatore è essenziale per un’azienda che sospetti comportamenti non leciti o poco trasparenti dei suoi collaboratori. L’investigatore è anche l’unico che può svolgere questo tipo di controlli, cosiddetto pedinamento, nel presupposto del principio di un sospetto dolo aziendale, derivato da uso difforme dei beni aziendali o dei vari benefici concessi ai lavoratori in termini di permessi retribuiti».

Ma in cosa consiste la condotta illecita da parte di un dipendente e per quale figura lavorativa, in pratica, c’è più richiesta? «Non c’è una specifica tipologia o mansione, dipende dalla condotta del lavoratore stesso e non dal ruolo che ricopre: tuttavia, spesso la più attenzionata è la compagine dei lavoratori commerciali esterni, alle dipendenze o monomandatari, che hanno uno specifico protocollo da seguire e fruiscono di beni aziendali. Nel caso degli addetti alle vendite sottoposti alla presentazione di un report attività, si parla di condotta illecita quando vengono presentate dichiarazioni mendaci e richieste di rimborsi spesa o chilometrici non pertinenti o addirittura inesistenti. Si parla anche di infedeltà aziendale, ad esempio, quando un dipendente si assenta per malattia al fine di svolgere altre attività lavorative o quando fruisce in modo difforme di permessi concessi sulla base della legge 104/92, non adempiendo ai doveri per i quali gli è stato concesso tale beneficio».

Nel caso dell’insorgere di sospetti, quando magari si effettua una disamina della reportistica o quando sono evidenti eccessive assenze, l’indagine diventa necessaria: «L’attività degli investigatori si esplica nel controllo del lavoratore soltanto nella fascia oraria lavorativa attraverso un’osservazione statica e dinamica volta a raccogliere dati pertinenti e non eccedenti per le finalità dell’incarico per cui sono stati chiamati. Mi preme sottolineare che la nostra attività non viola l’Art. 4 dello Statuto dei lavoratori – controllo a distanza – in quanto il nostro intervento è volto a riscontrare una condotta illecita e non la produttività del lavoratore stesso, come più volte sancito e legittimato da diverse sentenze di Cassazione».

L’attività dell’investigatore si traduce quindi in un ritorno di immagine per l’azienda e soprattutto rappresenta un monito per gli altri dipendenti a mantenere un’etica e una condotta corretta, così come previsto dal nostro ordinamento giuridico e regolamentato dal Codice Civile.

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