Studio Tucci-Turconi, Bergamo: “La cultura del lavoro di questo territorio ci aiuterà ad uscire in fretta da questa crisi”.

Gli eventi drammatici legati al Covid hanno messo a dura prova il mondo delle professioni, che dal canto loro sono scese in campo con tutta la professionalità e la passione di mestieri fondamentali, quanto antichi, ma che mai come in questo periodo di forte incertezze, sono divenuti indispensabili per la vita di ognuno di noi.

Tra questi professionisti che “non hanno mai chiuso”, neanche un giorno di questo periodo drammatico, ci sono i Notai che, come recita anche l’art. 142 del regolamento, sono obbligati a continuare ad esercitare l’attività anche in situazioni di epidemia.

E’ ciò che ha fatto lo Studio Notarile Associato Tucci-Turconi, dei Notai Marco Tucci e Pietro Turconi, i titolari che operano nelle sedi di Bergamo, Clusone e Nembro, proprio in una delle aree più colpite dalla pandemia.

“Non abbiamo mai spento la luce”, ci dice Claudio Parietti, presente nello Studio Associato da più di 8 anni. “Siamo stati sempre operativi anche in situazioni delicate, come l’assistenza per i testamenti o anche per fornire informazioni a persone anziane che volevano conoscere come poter esprimere le ‘ultime volontà’ in caso di contagio”.

Lo Studio Tucci-Turconi ha operato anche in smart working, anche se molte operazioni devono necessariamente avvenire in presenza: “Per questo – aggiunge il Notaio Avv. Pietro Turconi – buona parte dei collaboratori, dopo aver utilizzato la CIG e lo smart working, è stata messa subito nelle condizioni di operare in piena sicurezza, sia personale che per i clienti. Abbiamo operato con appuntamenti molto più scaglionati, nel rispetto dei distanziamenti, riservando più tempo tra un cliente e l’altro per la sanificazione degli ambienti e adottando l’utilizzo dei principali strumenti di sicurezza, tra cui guanti, mascherine e termoscanner”.

La fase più critica?

“Il lavoro – ricorda Turconi – aveva un ritmo normale fino al 27 febbraio. Poi, dai primi di marzo, abbiamo registrato molti annullamenti di appuntamenti, fino alla sospensione dell’attività tradizionale già a partire dalla metà del mese, salvo per quelle attività necessarie ed indifferibili, tra cui atti testamentari, successioni e donazioni. A fine giornata, il cuore era davvero pesante”.

Un ruolo, quello del Notaio, che è andato anche al di là delle tradizionali mansioni: “Uno dei Comuni più colpiti dal Codiv, Nembro, ci ha chiesto di partecipare ad un team di assistenza per offrire un servizio di informazione gratuito alla popolazione. In pratica, abbiamo svolto un compito da call center per fornire a tutti i cittadini informazioni su tematiche più urgenti, come problemi legati alla successione e alla perdita dei propri cari. Insomma, un vero e proprio supporto, non solo professionale, ma anche psicologico verso una popolazione disorientata e impaurita”.

Ed ora?

Molto chiaro Turconi: “Dobbiamo abituarci all’idea che la prosperità economica non ci sarà più per un pò di tempo, ma sono fiducioso che usciremo in fretta da questa crisi perché vivo e opero in un territorio con grandi risorse, che ha ben radicato nel suo dna la cultura del lavoro. Ne ha passate tante e passerà pure questa”.

Cosa si aspetta oggi?

“Una gestione migliore rispetto alla prima fase – conclude Turconi – anche se le premesse non sono rassicuranti. La fase 2, purtroppo, sembra essere gestita peggio dell’emergenza. Il fattore tempo è fondamentale e, soprattutto, ci vuole più coraggio nelle scelte”.

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