Bartoli (Fillea Cgil Toscana): “Il Codice degli Appalti va rispettato, no alla deregolamentazione”

Anche la Toscana stanno vivendo il post-covid. Il settore edilizio è stato uno dei più colpiti, con i cantieri praticamente tutti fermi durante il lockdown. Lo conferma Giulia Bartoli, segretaria regionale della Fillea Cgil Toscana.

“La situazione a livello occupazionale è complicata. Eravamo appena usciti dalla crisi del 2008, terminata nel 2019, che aveva portato a una riduzione degli iscritti alla Cassa Edile da 65 mila a 39 mila e a un calo nel numero di imprese da 12.500 a 8 mila, c’era stata un’inversione di tendenza, ma poi a marzo è arrivato il coronavirus. Con la chiusura delle attività, ha potuto lavorare solo il 20 per cento delle imprese, come da Dpcm”. Il mese peggiore è stato aprile: “Sono state richieste 6.300.000 ore di cassa integrazione, se aggiungiamo aprile e maggio arriviamo a 7.657.000. Facendo un raffronto, in tutto il 2013 – l’anno peggiore della crisi – ne furono richieste 7.800.000. E parliamo di tutti gli ammortizzatori sociali, non solo della cassa”.

Una situazione senza precedenti. Che ha riguardato pure l’apertura di nuovi cantieri: “Ad aprile nel 2019 erano stati 1.433 per 235 milioni di euro, ad aprile 2020 siamo scesi a 480: un vero e proprio crollo”. Un po’ più di respiro si è avuto a maggio: “Si è ridotta la cassa integrazione, sono ripresi i lavori. Se ad aprile avevamo avuto un calo dell’85 per cento nelle ore lavorate e dell’80 per cento nelle masse salari, a maggio siamo ancora sotto di un 20 per cento rispetto a gennaio”.

Il Governo ha messo in piedi il decreto Rilancio con ecobonus e sismabonus che possono aiutare il comparto edilizio. Ne è convinta anche Bartoli: “Aspettiamo i decreti attuativi. Tutto ciò che può spingere il settore è ben accetto. I due superbonus del 110 per cento permettono una ripartenza green del settore e danno risorse anche ai privati. Questo può facilitare gli investimenti anche da parte di questi ultimi. Ma non dimentichiamo che la situazione è complicata per tutti, non solo per chi lavora nell’edilizia”.

Si attende anche un altro decreto, quello Semplificazioni: “In questo caso per la ripartenza delle grandi infrastrutture. La volontà del Governo c’è. Noi però abbiamo detto no ai commissari, no a un modello Genova; fortunatamente, nella seconda stesura, pare si vada di più verso il modello Expo. Quello che è certo è che non si deve derogare dal Codice degli Appalti”.

Recentemente, tra i problemi sul tavolo, la Fillea Cgil della Toscana aveva messo anche i colpi di calore per chi lavora nei cantieri. Bartoli spiega: “Ogni estate si ripropone. A Firenze, dopo un incidente mortale causato anche dal troppo caldo, sono state fatte delle linee guida; noi chiediamo che vengano allargate a tutta la regione. Il calore fa perdere attenzione, dunque aumenta il rischio di caduta. Chiediamo che ci siano le pause di 10 minuti ogni ora, un’organizzazione diversa dell’orario di lavoro, disponibilità sempre di acqua”.

Poi ci sono i rischi derivanti dalla criminalità organizzata e dal caporalato. “La Toscana non ne è immune. Qualche settimana fa ci sono stati degli arresti, su segnalazioni proprio della Fillea Cgil, l’edilizia purtroppo è terreno fertile. Serve la collaborazione di tutti i soggetti, noi da parte nostra segnaliamo e monitoriamo. Chiediamo che nelle prefetture venga istituito un tavolo della legalità e che ci sia una task force per tutta la Toscana. Il lavoro grigio è un altro fenomeno da contrastare. Noi vorremmo venisse inserito un cartellino per il cantiere trasparente in modo da sapere chi entra in cantiere, a che titolo, quante ora lavora. Infine, serve vigilanza massima sugli appalti, la nostra richiesta è un Durc di congruità nei cantieri”.

No dunque alla deregolamentazione sugli appalti, come sembrerebbe dire il decreto Semplificazioni: “Non bisogna assolutamente togliere i controlli a monte. Siamo contrari per questo motivo a un commissario, che deregolamenterebbe le regole, come nel caso di Genova, che però è stato qualcosa di eccezionale. In generale, infatti, le regole vanno rispettate, in particolare il Codice degli Appalti”.

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