De Matteis: “Ce la faremo, adesso serve senso di responsabilità e lo Stato vicino al cittadino”

Si e’ parlato tanto di ripartenza dopo il lockdown . Cosa sente di dirci su questa fase , così tanto attesa sia a livello generale sia per l’operato della sua azienda ?

Dopo l’emergenza sanitaria da Covid 19, che ha paralizzato l’Italia ed il mondo intero per una lunghissima e logorante fase di lockdown, si e’ giunti alla tanto attesa fase di “ripartenza” . Una fase delicata e di non facile esecuzione soprattutto per alcuni settori. In particolare il mio settore, quello dei rifiuti, e’ fortemente legato alle altre attività produttive. Pertanto si auspica che ci sia una generale ripresa in modo che anche il post consumo possa ripartire. Un settore in espansione è, inoltre, quello della sanificazione degli ambienti con l’utilizzo del generatore di ozono, di fondamentale importanza per la prevenzione della diffusione virale.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa suggerirebbe?

Ritengo che le procedure studiate dagli esperti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali, ma naturalmente , occorre che tutti gli operatori siano accomunati da un grande senso di responsabilità, perché le norme vengano rispettate nell’interesse di tutti. Dobbiamo ripartire ma con il piede giusto. Anche i lavoratori di tutti i settori economici devono poter riprendere le loro mansioni con serenità e fiducia. Io penso di aver fatto, sotto questo profilo, del mio meglio per poter garantire ai miei dipendenti di riprendere a lavorare senza ansie e paure ingiustificate.

Quali timori sente, quali progetti si sente di fare?

I timori che avverto sono legati fondamentalmente , alla scarsa liquidita’ che accompagna questo periodo. Gli strumenti a tal proposito messi a disposizione dallo stato si stanno, purtroppo, rivelando insufficienti se non addirittura inadeguati. A ciascuno di noi, pertanto , il compito di studiare e mettere in atto le misure necessarie diverse da settore in settore ,per incentivare nuove risorse e nuovi stratagemmi per arginare questo periodo di emergenza economica, dopo quella sanitaria.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?

Spero che i miei colleghi la pensino come me !!
Sentiamo dire ce la faremo.: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
Poiché sono una persona ottimista, io, personalmente direi : CE LA FAREMO! Naturalmente non sarà ne semplice ne’ indolore , ci saranno tante aziende che, piu’ di altre subiranno delle conseguenze in termini occupazionali o finanziari, mi auguro , tuttavia che come sempre , gli italiani possano trovare forza d’animo e voglia di superare anche questo terribile momento. Naturalmente ciò dipenderà anche dall’andamento dell’epidemia nel resto del mondo e dalla sua evoluzione .

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?
Mi verrebbe di dire : innanzitutto una cura efficace per contrastare la diffusione della malattia, ma non solo : snellimento delle procedure per l’ottenimento dei crediti alle imprese , non solo a parole, ammortizzatori sociali che funzionino, detassazione per alcuni settori economici più provati , in altre parole, uno Stato vicino al cittadino. Ora piu’ che mai ne abbiamo bisogno.

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