Michela Rivi: “Lo Stato non ha aiutato le imprese ad uscire da un momento difficilissimo”

La Ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?

“Lo Stato non ci ha aiutato tanto a livello economico, c’è gente che sta aspettando ancora la cassa integrazione di marzo. Le persone hanno ancora molta paura e non possono spendere”.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa suggerirebbe?

“Tutte le spese sono state fatte dall’azienda. Nella mia attività commerciale sono stata io stessa a comprare un macchinario per la sanificazione. Mi sarei aspettata almeno un aiuto dello Stato per la fornitura di guanti e disinfettanti”.

Quali timori sente, quali progetti?

“I timori sono tanti, soprattutto in campo economico. Molte attività nel mese di settembre non riapriranno e quelle che lo faranno dovranno ridurre in modo importante il personale”.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?

“Non ho un pensiero da condividere con i miei colleghi del settore, poiché il nostro lavoro è diviso in molti campi, alcuni hanno accusato molto i mesi di sosta forzata, altri meno”.

Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
“Concluderei la frase con un punto esclamativo”.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?

“Mi basterebbe coprire i costi di gestione e pagare le tasse, già così sarei molto soddisfatta. Inoltre spero che nel mese autunnale non ci sia una seconda ondata del virus, altrimenti il 2020 diverrebbe un anno completamente perso sotto un punto di vista commerciale”.

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