Umbria: troppi binari unici

Spesa pubblica da affrontare con attenzione: anche questo è un effetto della crisi sanitaria ed economica. Non si può sbagliare a utilizzare ciò che resta in cassa per evitare di sbilanciare ulteriormente il rapporto tra Pil e debito pubblico. C’è però un ritardo atavico che bisogna recuperare, quello relativo alle infrastrutture. Tra queste, ci sono sicuramente le ferrovie, con un’evidenza: dove ci sono due binari, gli spostamenti possono essere veloci e consentire così il passaggio di molte persone e merci. Dove ce n’è uno soltanto, la situazione si complica.

Passando all’Umbria, l’eredità del passato ha lasciato tanti chilometri di ferrovia a binario semplice. Le linee a binario unico Rfi sono lunghe 193 chilometri, quelle Fcu 150 chilometri per un totale di circa 340 chilometri. Da Terontola – Cortona (Toscana) a Foligno, passando per Perugia, Bastia Umbra e Assisi, la linea a binario unico è lunga 82 chilometri; da Orte (Lazio) a Falconara (Marche), linea di rilevanza nazionale, nel tratto umbro tra Fossato di Vico e Foligno c’è di nuovo soltanto il binario unico. Quello doppio è in costruzione tra Campello e Spoleto (la fine del lavori, iniziati nel 2001, è prevista per il 2021). Tra Spoleto e Terni, ancora, il binario è unico.

La Fcu è tutta a binario unico ed è operativa, a velocità ridotta, solo da Città di Castello a Ponte San Giovanni: L’ultimo treno a passare tra Perugia San Giovanni e Terni è settembre 2017. prima che dal 12 settembre il tratto fosse dichiarato chiuso.

La regione ha anche 183 chilometri a doppio binario, ma non pochi di questi km sono sulla direttissima Roma-Firenze, che coinvolge un bacino d’utenza umbro ridotto. La zona centrale dell’Umbria, quella dove ci sono più persone, più attività economiche, università e musei, è poco dotata di doppi binari. Oltre a diversi passaggi a livello a sfioro. Dove passa un solo treno alla volta, giova ricordarlo come fa l’Aur nella sua analisi, è più difficile l’attivazione di dinamiche positive di sviluppo economico e locale. Serve ammodernare la rete, costruire il doppio binario tra Spoleto e Terni, tra Foligno e Terontola – Cortona e tra Foligno e Fossato di Vico.

Il rovescio della medaglia dell’emergenza covid è che si stanno mettendo in moto molte risorse. L’augurio è che l’Umbria possa intercettare i fondi che le servirebbero come il pane per ammodernarsi dal punto di vista infrastrutturale.

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