Ecoval srl, il timore ora è competere con gli “improvvisatori” nel settore dei servizi ambientali

Norme confuse ed emanate in ritardo, emergenza gestita “in proprio” tutelando soprattutto la salute dei dipendenti, prolungato stop che ha trasformato la questione sanitaria in seria crisi economica, uno scenario ancora incerto, proprio mentre crescono gli “improvvisatori” di servizi senza offrire al cliente la garanzia di professionalità e qualità.

“Ci siamo subito fermati mettendo in sicurezza i nostri dipendenti – racconta Alessandra Peroni di Ecoval, azienda di Brescia che opera nei servizi ambientali – interrompendo lavori che per i decreti governativi e la chiusura di ogni attività industriale non si potevano più effettuare con gli stessi criteri pre-Covid”.

Ecoval, in tempi di “pace”, si occupa di servizi altamente specialistici per la tutela dell’ambiente: spurghi di pozzi neri e fosse biologiche, civili e industriali; trasporto e smaltimento rifiuti, liquidi e solidi, pericolosi e non; lavaggio tubazioni; videoispezioni di fognature con apparecchiature all’avanguardia; bonifiche di aree industriali dismesse con pulizia finale e un lavoro “chiavi in mano”; stoccaggio di rifiuti speciali in tutta la provincia di Brescia.

“Non nascondo la mia preoccupazione per l’attuale situazione – aggiunge Alessandra Peroni – soprattutto per il fermo di tante aziende che ha provocato una forte riduzione del nostro lavoro. Siamo stati obbligati, nelle prime settimane di blocco, a mettere in cassa integrazione i dipendenti e a farli poi rientrare a giorni alterni nei giorni successivi, salvaguardando la loro salute con l’utilizzo di dpi il cui costo è schizzato improvvisamente alle stelle, con aumenti che, nel caso ad esempio delle mascherine che noi utilizziamo da sempre, hanno raggiunto il 500%”.

Ma a preoccupare la Ecoval, così come tutti gli operatori specializzati nei servizi ambientali, è l’improvvisazione di molte società che tentano di entrare (o sono già entrate) nel mercato senza averne requisiti ed esperienze nella particolare tipologia del lavoro di sanificazione: “Il know how che abbiamo acquisito in anni di lavori eseguiti nel settore – precisa – ci ha consentito di diversificare parte della nostra attività nelle operazioni di sanificazione per privati e aziende. In breve tempo, però, abbiamo notato che in questo settore sono cresciuti i cosiddetti ‘improvvisatori’, che spesso non offrono servizi di qualità mettendo in difficoltà chi, al contrario, opera con norme e protocolli rispettosi dell’ambiente e delle regole vigenti. Il Governo e le autorità preposte, dovrebbero tutelare le imprese del settore che posseggono i requisiti per operare in questo delicatissimo settore, salvaguardando il tessuto industriale, l’occupazione e garantendo al tempo stesso la qualità del servizio offerto ai clienti”.

Una proposta, infine, potrebbe essere quella di istituire una sorta di “white list” per gli operatori ambientali, come, ad esempio, esiste in molti Paesi europei: ne guadagnerebbe tutto il sistema industriale, i clienti e, non ultimo, l’ambiente.

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