Roberto Gargiulo: “Settore flagellato, siamo ripartiti ma è a tutti gli effetti un nuovo dopoguerra ”

Il titolare di Gargiulo Aspirazioni: ”Ferite indelebili per il nostro settore fortemente legato alla ristorazione”

La ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?
Facendo impianti per la ristorazione il nostro settore è stato flagellato, non c’è stata reazione alla riapertura perché le persone sono scettiche e anche economicamente in difficoltà per riprendere le abitudini di una volta.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa Suggerirebbe?
No, li trovo macchinosi e troppo articolati, soprattutto non compatibili con la vita sociale e reale. Alcuni per esempio sono già saltati, vedi la distanza di un metro, sempre più ridotta ogni giorno che passa. Se guardiamo ai contagi la domanda che mi faccio è, servono ancora queste misure cosi’ restrittive?

Quali timori sente, quali progetti?
Più che timore ho la certezza delle ferite che si sono aperte e rischiano di essere incurabili. Stiamo cercando di ripartire ma con grande difficoltà e temo per il futuro

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?
Non sono pessimista ma obiettivo, il nostro settore lo vedo in grande difficoltà, ripartirà magari tra un’anno, ma ce la faremo a resistere per così a lungo? Il danno creato è come aver spinto il tasto reset sul computer e aver azzerato tutto.

Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
Assolutamente interrogativo, ho la laurea della strada, da trent’anni vivo il quotidiano e la vita reale e vedo paralisi ovunque, ad oggi il 40% delle attività non hanno riaperto, a settembre sarà ancora peggio. E’ un dopoguerra a tutti gli effetti.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?
La speranza dal punto di vista sanitario è quella che non ci sia una seconda ondata che sarebbe un ko definitivo al nostro paese, da quello economico mi aspetterei un’anno fiscale bianco, o tassazione fissa al 25%.

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