Luigi Pagano: “Ai miei colleghi del settore dico di non fare la guerra dei prezzi”

La Ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?

“Non sono molto soddisfatto di questa ripartenza: c’è troppo caos in alcune direttive emanate dal Governo. Per quanto riguarda la mia attività non si è mai fermata. Siamo andati avanti con le nostre forze”.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa suggerirebbe?

“Per quanto riguarda i protocolli di sicurezza non sono assolutamente soddisfatto. Il Governo ha speso tanti soldi per prendere esperti, che alla fine ci hanno spiegato come ognuno di noi doveva pulirsi le mani. Il nostro Paese si trova in netta difficoltà: ci sono persone che ancora stanno aspettando i soldi”.

Quali timori sente, quali progetti?

“I timori sono tanti, soprattutto per quanto riguarda la nostra economia. I danni di questa crisi li vedremo dopo l’estate, quando il 40% delle attività chiuderanno”.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?

“Ai miei colleghi del settore dico di combattere, ma lealmente. Non c’è bisogno di fare la guerra e abbassare i prezzi. Solo uniti possiamo farcela”.

Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?

“Concluderei la frase con un punto interrogativo (ride, ndr). I piccoli e medi imprenditori sono molto penalizzati”.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?

“La speranza è che il turismo possa ripartire in modo definitivo. La nostra Nazione vive tanto di questo settore. Mi auguro che tutto possa tornare come prima, anche se non sarà facile per molti aspetti”.

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