Rosanna Forza: “Ho molti timori: andiamo tutti verso una crisi che non sappiamo quantificare e i risultati li vedremo solo nei prossimi mesi”

La Ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?

“Secondo me l’importante è ripartire e già questo credo che sia un fattore positivo perché vuol dire che il coronavirus non ha tenuto troppo tempo in sospeso questa situazione, alla fine due mesi sono un lasso di tempo abbastanza breve e personalmente pensavo che la chiusura durasse di più e per questo sono felice della ripresa.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa suggerirebbe?
“Ritengo che ogni protocollo che metta in prevenzione e tuteli qualsiasi persona sia buono, poi bisogna saperlo gestire e declinare per la propria attività: noi abbiamo un laboratorio medico di fisioterapia e per questo il nostro intento è quello di mettere in sicurezza tutti i dipendenti ed i medici ma soprattutto i nostri pazienti. Noi ci siamo attenuti a tutti i protocolli ed inoltre di nostro abbiamo acquistato dei materiali per la sanificazione dell’aria, oltre che affidarci ad una ditta esterna. Ogni precauzione non è mai troppa se si tratta della nostra salute”.

Quali timori? Quali Progetti?
“Ho molti timori: andiamo tutti verso una crisi che non sappiamo quantificare e i risultati li vedremo solo nei prossimi mesi. Il timore maggiore è di non poter dare lavoro a tutti i nostri dipendenti ma soprattutto abbiamo tutti quelle preoccupazioni che sono dettate dal buon senso quando si vive una cosa che non era programmata e che è stata cosi dirompente”.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?
“Ai miei colleghi del settore direi sicuramente di tenere duro e di far rete insieme al fine di confrontarci, ridurre i costi e gli acquisti e trovare una progettualità comune. Ciò che abbiamo imparato da questo virus è di far squadra e sostenerci gli uni con gli altri”.

Sentiamo dire “ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?
“Credo che ce la faremo sicuramente. Penso che i nostri nonni si siano trovati, dopo la guerra, in una situazione particolarmente difficile ma sicuramente rispetto a noi, a differenza del passato, non è mancato mai il cibo; semmai a noi è mancata la libertà. Ci sono state numerose vittime a causa del Covid-19 e questo è un grandissimo dolore, ma sono certa che ce la faremo, non ho alcun dubbio.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020

La mia speranza è che le persone siano più responsabili per se stesse e per gli altri e soprattutto vorrei dare un consiglio a chi ci governa, ovvero di non essere più cosi divisi ma di trovare un unità anche tra partiti diversi e una progettualità che non sia solo emergenziale ma deve riscontrarsi anche nel lungo periodo.

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