Lino Crignano: “Per la ripartenza mancano delle linee guida personalizzate per ogni settore”

La Ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa?

“La soddisfazione è generica, in quanto a mio avviso mancano delle linee guida pertinenti e personalizzate per ogni settore. Tutto troppo generico e trasversale”.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa suggerirebbe?

“Tutto è funzionale purché sia d’importanza primaria per la prevenzione del virus”.

Quali timori sente, quali progetti?

“Il mio timore si rispecchia nell’incompetenza delle persone chiamate in causa, un pensiero molto diffuso all’interno del Paese. Siamo in una situazione confusa, perché molte scelte prese, da chi ci comanda, sono state errate”.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?

“Dobbiamo andare avanti con le nostre forze, anche perché non possiamo chiedere più di tanto allo Stato”.

Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo?

“Si tratta di una frase giusta per i primi 15 giorni, dove andava bene anche cantare per la Patria sui balconi. Adesso è una frase che non sta più in piedi. Il problema del virus è che in Italia non abbiamo nei reparti ospedalieri, posti adeguati per fronteggiare un’emergenza sanitaria, che solo dopo è diventata di livello pandemico. In questo momento dobbiamo farcela per forza: non ci sono alternative”.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?

“La speranza è che tutta la popolazione italiana possa avere sempre più fiducia in se stessi. Solo così possiamo uscire da questa crisi, anche perché il virus lo hanno sconfitto tutte le persone infette guarendo da sole”.

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