Sandro Bertini: “Troppa disparità da parte del Governo tra i vari settori lavorativi”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?

“Non sono soddisfatto dalle scelte del Governo. Trovo che ci sia troppa disparità tra i vari settori. Le faccio un esempio: il mio settore, quello immobiliare, è estremamente penalizzato dalla scelte fatte, considerando che il 70% degli appartamenti in vendita è abitato e noi non possiamo farli vedere ai clienti seppur tutti muniti di copri scarpe, guanti e mascherine. Non capisco perché in altri settori sia consentito lavorare in questo modo e nel nostro no”.

Come vede il suo futuro?

“Il futuro lo vedo incerto e nebuloso; noi non trattiamo beni di primissima necessità,come può essere nella filiera alimentare, nonostante la casa resti un bene importante, se non il più importante in assoluto. Nel nostro lavoro servono incontri continui e lavori di supplemento. Questi due mesi fermi paradossalmente per noi diventano quattro. Una stima del danno nel nostro settore si potrà fare solo tra qualche tempo”.

Quali timori, quali progetti?

“I timori sono che l’economia si blocchi e con essa anche il turismo. Noi lavoriamo in una zona di mare, Piombino; un posto turistico che collega l’Isola dell’Elba con le altre regioni. Vedremo quest’anno che tipo di turismo ci sarà e soprattutto quanto ce ne sarà. Un altro timore è rappresentato dal virus, che possa tornare in modo più violento nei mesi autunnali”.

Cosa direbbe ai colleghi del settore?

“Bisogna guardare avanti e non indietro, cercando di riprendere in mano la nostra vita lavorativa e fare ciò che sappiamo fare meglio: quello di realizzare i sogni dei nostri clienti”.

La speranza più luminosa?

“Con tutte le tecnologie che abbiamo in quest’epoca moderna, a cinquant’anni non mi sarei mai aspettato di restare bloccato a casa per due mesi a causa di un virus  (ride, ndr). La mia speranza è che il Governo ci aiuti davvero, non solo a chiacchiere come ha fatto fino ad ora, ma anche passando ai fatti: 600 euro per un lavoratore autonomo, che paga un affitto cospicuo per la sua attività, è una somma di denaro inadeguata. Prendiamo esempio da altre Nazioni che stanno cercando di andare incontro alle attività commerciali”.

 

 

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