Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?
“Soltanto in parte, anche perché per proteggere la popolazione da questo virus, il Governo avrebbe dovuto regalare le mascherine; non tanto per un discorso economico, ma per un fatto di sicurezza dell’individuo”.
Come vede il suo futuro?
“Per quanto riguarda il nostro settore, non credo ci siano tanti cambiamenti rispetto a qualche mese fa, il carburante è bene importante per la collettività. Se allarghiamo il discorso ad altri settori, sinceramente non so se il servizio relativo allo smart working sia un fattore positivo o meno. Ci sono tanti aspetti da valutare, non ultimo quello della situazione mentale della singola persona. Lavorare da casa sicuramente porta da una parte dei benefici, dall’altra può causare gravi conseguenze fisiche”.
Quali timori, quali progetti?
“Sono convinto che l’economia ripartirà, anche se la conta del danno economico di questi mesi avverrà più avanti. La fortuna della nostra azienda è che ci siamo autofinanziati, altrimenti avremo già chiuso”.
Cosa direbbe ai colleghi del settore?
“Parlo spesso con i colleghi del settore, anche se non sono solito dispensare consigli. Molte volte non sono in grado di darli neanche a me stesso (ride, ndr)”.
La speranza più luminosa?
“La mia speranza è quella che il Paese possa tornare a risplendere come una volta, ma francamente non sono fiducioso”.