Francesco Marasciulo e Francesco Palmitessa (Assicurazioni Generali Monopoli): “Superare le difficoltà insieme, senza polemiche e autolesionismo”.

 

Francesco Palmitessa e Francesco Marasciulo

”Il lockdown? Cos’altro si poteva fare, altre soluzioni non ce n’erano. Nella fase attuale i rischi aumentano, e spero che gli ultimi due mesi siano serviti da allenamento per tutti noi italiani ad abituarsi ad uno stile di vita differente rispetto al passato”. Lapidario, Francesco Marasciulo dell’Agenzia Generali di Monopoli (BA), quel tanto che basta per farti capire che c’è gran voglia di guardare avanti e sfruttare questo periodo eccezionale per cambiare non solo “stile”, ma passo.

“Pensi a quanto abbiamo potuto soffrire noi meridionali – ci confida con ironia – a stare senza ‘contatto’, abbracci e strette di mano che anche nel mio settore continuano ad essere una abitudine. Ora però è giunto il momento della prudenza anche in territori come il nostro dove il Covid-19 non ha generato situazioni critiche pesanti come quelle in altre regioni del Nord”.

Due mesi come “corso intensivo” per migliorarsi, ma anche per cogliere nuove opportunità: “Questo periodo – aggiunge Marasciulo – ci è stato utile anche per implementare alcune buone pratiche che diverranno per noi molto strategiche in futuro. Mi riferisco, in particolare, alle consulenza da remoto, ai processi di digitalizazione e all’utilizzo professionale dei social, elementi che avevamo già avviato e che hanno subito un’accelerazione sensibile nelle ultime settimane”.

Una vera rivoluzione per “i due Francesco” che hanno fatto del contatto diretto con il cliente e dell’empatia un fattore vincente da oltre 30 anni, grazie anche alla forza dell’Agenzia Generali, autentico “partner di vita”, tanto per prendere a prestito un suo slogan che la differenzia dal mercato assicurativo, spesso troppo orientato alla vendita di polizze e non verso la consulenza personalizzata.

A Monopoli Generali conta in una realtà, quella guidata da Marasciulo e Palmitessa, ben radicata sul territorio, con 25 collaboratori, un ambiente ampio caratterizzato dal modello “open space” con un front office di 8 persone che quotidianamente accolgono in media 100 clienti al giorno.

“Questa nostra caratteristica – osserva Palmitessa – è stata sempre conservata anche nel periodo di lockdown. Dopo le prime 3 settimane in cui abbiamo aperto al pubblico mezza giornata, siamo ritornati subito operativi per tutta la giornata, alternando il lavoro ‘on line’ con quello tradizionale che viaggia ancora su carta”.

E nella fase 2 le aspettative sono ancora molto forti, anche se i timori non mancano.

“Vedo un modesto rallentamento negli incassi – ci dice – dovuto alla chiusura dell’attività. 

Da segnalare invece un incremento importante nella raccolta del risparmio e soprattutto degli investimenti”

La difficoltà, grazie alla presenza di Generali, è stata gestita al meglio: “La nostra Compagnia ci ha sempre supportato moltissimo anche materialmente: basti pensare che abbiamo ricevuto subito i dispositivi di sicurezza prima ancora che uscissero le norme e i protocolli: parlo di divisori in plexiglas, mascherine, termoscanner. Per noi è stato un messaggio di vicinanza straordinaria e la prova che, nonostante le difficoltà, abbiamo un’azienda solida e proattiva che tiene molto alla sua rete territoriale”.

E ora? “Bisogna reagire – ci dice con forza Marasciulo – e non subire. Oggi ci sono grandi opportunità nel nostro settore, pensiamo alla protezione stessa della salute, propria e dei cari. In un periodo di assenza di sistemi di protezione adeguati rispetto alle vicende come quella del Covid-19, l’assicurazione sta assumendo un ‘ruolo sociale’ volto a garantire sicurezza, non solo sanitaria per chi contrae il virus, ma anche economica per chi perde il lavoro”.

Sicurezza però che si richiede anche a chi deve dettare regole ed aiutare ad uscire in fretta dalla crisi: “Chiediamo a coloro che hanno responsabilità di Governo – concludono i due responsabili di agenzia – più celerità e prontezza, mentre a noi tutti un pò più di fiducia verso il ‘comandante’, più collaborazione, meno polemiche e scivolate autolesionistiche tipiche di noi italiani che, spero, abbiano compreso bene durante i momenti più difficili di questa pandemia il vero significato della vita ed il rispetto degli altri”. 

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