Roberto Fornasa, “Senza visione e strategia economica a lungo termine rischiamo seriamente in termini di competitività”

Roberto Fornasa

Roberto Fornasa

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? 

“Sono state inadeguate sia da un punto di vista operativo che governativo. Qui in Veneto abbiamo affrontato la situazione con tutt’altro approccio, quindi direi che ciò che è stato lasciato all’iniziativa territoriale è risultato più che soddisfacente, almeno da punto di vista sanitario mentre l’economico purtroppo dipende dallo Stato centrale”

Come vede il suo futuro?

“Cerco di guardare al futuro, occupandomi di economia ho una visione a medio lungo periodo, cercando di immaginare una ripartenza costruttiva a prescindere dalla politica e dagli assetti governativi futuri”

Quali timori? quali progetti?

“Senza una riforma socio-culturale prima, economica poi, rischiamo di essere sorpassati da altre economie che si approfitteranno della nostra inattività causata dal lockdown. Non vedo visione, strategia, penso che il nostro governo abbia l’unico obiettivo di affrontare l’immediato, direi che temo non siano in grado di guardare oltre il loro stesso naso. Per quanto mi riguarda in questo periodo ho sostenuto i miei clienti anche dal punto di vista non esclusivamente fiscale ed economico, quindi mi sono sforzato di rendere un servizio molto prezioso che ha generato un proficuo passaparola, pertanto paradossalmente il lavoro è aumentato. Per quanto possibile guardo oltre”

Cosa direbbe ai suoi colleghi del settore?

Mi reputo una voce libera e fuori dal coro con un approccio coraggioso e chiaro, spero i miei colleghi comprendano che noi non siamo quelli che fanno il mero calcolo delle tasse da pagare, ma siamo dei veri e proprio consulenti delle imprese che offrono un servizio per la comunità, quindi occorre alzare la voce per far comprendere appieno la nostra funzione sociale”

La critica più forte che si sente di fare?

“Una volta che si identificano degli obiettivi occorre fissare date e rispettare le scadenze. E’ molto semplice, quindi direi assoluta mancanza di programmazione e progettualità. Vanno rivisti gli interventi in ottica di sistema e non di intervento immediato, bisogna trovare la cura, non il rimedio momentaneo per il malessere, e questo vale non solo per l’economia.

La speranza più luminosa?

“Affrontare i prossimi anni della mia vita con serenità permettendomi di lasciare ai miei figli un progetto da sviluppare.

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