“Le istituzioni umbre hanno riconosciuto la correttezza, la professionalità, la sensibilità dimostrata dal mondo dell’informazione nella nostra Regione”, afferma Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria

L’informazione in questi tempi di pandemia è al centro di una grande attenzione, anche perché nelle varie fasi di isolamento sociale che si sono vissute e ancora si vivono in misura minore è stata “la voce” delle istituzioni e il punto di riferimento della popolazione. Si è evidenziato subito il ruolo del giornalismo di mediazione, che filtra e racconta, il quale costringe il giornalista a scegliere interlocutori il più possibile autorevoli. E quanto mai comprensibili! La situazione allora l’abbiamo analizzata con Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, vice caporedattore della sede centrale del Quotidiano “La Nazione”.

“Il ruolo dell’informazione indubbiamente in questa emergenza che stiamo vivendo è aumentato per il rilievo sociale che ne consegue. In particolare ci sono aspetti che non vanno dimenticati: aver dato notizie, suggerimenti indicati da interlocutori scientifici autorevoli, ragguagli di varia natura, tenendo fra l’altro le persone lontane da una solitudine che in questa maniera è stata attenuata. L’opinione pubblica ha apprezzato tale comportamento, sapendo ben distinguere chi magari ha ecceduto, sottolinea Roberto Conticelli, con polemiche fuorvianti da chi invece ha saputo narrare obiettivamente i fatti”.

Non poteva certo mancare l’ovvio riferimento all’informazione in Umbria durante la pandemia scaturita dal Coronavirus. “Nella nostra Regione, sottolinea il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, anche le istituzioni ne hanno riconosciuto l’importanza e il ruolo svolto con professionalità, correttezza, sensibilità, qualità. Tutti i colleghi hanno saputo smussare gli angoli e percepire quelle che erano le reali aspettative dell’opinione pubblica locale: un’informazione libera, capace di analizzare i problemi, e di essere strumento di reale interlocuzione con le istituzioni locali.”

Altro argomento affrontato con Roberto Conticelli, come con altri rappresentanti di associazioni di categoria o delle istituzioni, quello delle infiltrazioni della malavita organizzata in un così grave momento per le attività economiche dell’Umbria.

“Le settimane di arresto di gran parte delle attività hanno limitato sicuramente l’illegalità e le azioni criminali, ma ora con la carenza di lavoro e poi con l’arrivo dei flussi finanziari bisogna vigilare con grande attenzione. Questo perchè le attività illegali collegate ai clan di vario genere non vadano a strangolare l’economia, in particolare quella delle piccole e medie imprese di cui la nostra Umbria ne è quanto mai ricca.  La stampa, conclude Roberto Conticelli, dovrà avere la massima attenzione onde segnalare immediatamente ogni fenomeno illegale, ogni azione più o meno occulta che vada a minare le basi della vita sociale. E questo comportamento della stampa anche in Umbria sarà di valido supporto alle istituzioni nel loro contrasto alle attività criminali”.

 

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