Manlio Toti: “Alle imprese servono soldi immediati e a fondo perduto”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate?  Cosa suggerirebbe?

“Il discorso sarebbe ampio e lungo. Le norme potrebbero anche essere adeguate, ma bisognerebbe dare all’economia la possibilità di continuare a girare. Il diktat di restare tutti dentro casa sicuramente può dare i suoi frutti, per quanto riguarda la parte relativa alla salute  ma alle attività commerciali chi ci pensa? Le attività devono avere liquidità, tanto paventata da Conte, ma che a tutti gli effetti ancora nessuno vede (i famosi 25 mila euro). Senza considerare che questi soldi non sono a fondo perduto, come in teoria dovrebbe essere, ma successivamente dovranno essere restituiti. La cosa più logica sarebbe stata fare un piano per ogni attività e immettere liquidità immediata”.

Come vede il suo futuro?

“Sono un ottimista di natura e credo che da questo periodo in qualche modo verremo fuori, anche se non nell’immediato, sarà molto molto duro. La nostra azienda è specializzata in pavimentazioni in pietra: sono certo che quando si tornerà a lavorare saremo sicuramente pronti”.

Quali timori, quali progetti?

“Il progetto è quello di consolidare la nostra azienda e possibilmente ampliarla ancora un po’. La paura è quella di non farcela, soprattutto se la chiusura durerà ancora molto o se ci richiuderemo nuovamente dentro casa qualora la curva dei contagi dovesse salire di nuovo. Ho quindici soci lavoratori e il mio pensiero è rivolto a loro”.

Cosa direbbe ai colleghi del settore?

“Non mollare, continuare a seguire la propria azienda come sempre e credere nel proprio progetto. Questa è una guerra, anche se non ci sono le bombe. Dopo un periodo buio c’è sempre un momento di grande sollievo e sono convinto che arriverà anche stavolta”.

La speranza più luminosa?

“Mi allaccio alla risposta precedente. La speranza è un futuro roseo e di rinascita, dove si possano mettere in pratica progetti importanti per l’intero Paese”.

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