Posticipare i saldi estivi 2020 al 1° agosto, anziché al primo sabato di luglio come sarebbe stato in calendario; limitarne la durata a soli trenta giorni anziché sessanta come di consueto; infine, eliminare il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti alle vendite di fine stagione.
Sono queste le tre richieste avanzate con urgenza da Federazione Moda Confcommercio Toscana alla Regione Toscana, che in queste ore sta discutendo il tema dei saldi nella Conferenza Stato-Regioni.
“A causa della pandemia da Covid-19 le nostre imprese stanno vivendo una situazione drammatica”, sottolinea la presidente di Federazione Moda Toscana Federica Grassini, “con i negozi chiusi ormai da oltre due mesi, senza liquidità, senza entrate, ma con le solite uscite da affrontare tra bollette, affitti e quant’altro, dobbiamo rivedere ogni strategia commerciale adottata fino ad oggi. È l’unico modo per garantire un futuro alle nostre attività e ai nostri collaboratori”.
“Per questo”, spiega la presidente Grassini, “abbiamo chiesto di posticipare l’avvio dei saldi, che arriveranno a chiusura di una stagione drasticamente compromessa dal punto di vista delle vendite. Abbiamo così portato all’attenzione della Regione una sollecitazione che ci veniva dalla nostra base associativa, per l’esattezza dal 55% dei commercianti toscani che hanno risposto al questionario della Federazione Moda Italia. Riguardo alle vendite promozionali, visto che ci troveremo ad operare in uno scenario difficile tra mancanza di liquidità e offerte già annunciate dalla grande distribuzione così come dall’online, in via eccezionale per questo periodo ci sembra opportuno dotare le piccole e medie imprese della possibilità di applicare o meno promozioni declinandole ognuno a proprio modo. Ci stiamo giocando la sopravvivenza”.
Importante sarà poi, per Federazione Moda Confcommercio Toscana, che tutte le Regioni italiane siano allineate sulla data di partenza dei saldi, “fughe in avanti potrebbero mettere in seria difficoltà i territori limitrofi”, chiarisce Federica Grassini.
Le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio indicano che in questi oltre due mesi di chiusura il solo commercio al dettaglio di abbigliamento ha perduto in Toscana quasi 500 milioni di euro. Ed è prevedibile che anche dopo la riapertura dei negozi, fissata al 18 maggio, la forte diminuzione degli incassi si farà sentire purtroppo anche nei lunghi mesi a venire.