Vittorio Crocco: “C’è tanta incertezza, è tutto in standby”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Cosa suggerirebbe?

“Ritengo che le misure per il contenimento prese a livello nazionale siano state adeguate”.

Come vede il suo futuro?

“In questo momento c’è un’incertezza generale, sia a livello di epidemia che economico, difficile poter fare previsioni sul futuro”.

Quali timori, quali progetti?

“I timori sono quelli legati al discorso economico perché non avendo fatturato e non avendo incassato, i costi fissi e gli impegni presi sono comunque presenti. Per questo cercheremo di accedere a qualche finanziamento per il quale però lo Stato ancora non ha dato indicazioni precise. Per quanto riguarda i progetti che si erano fatti, sono stati in questo momento tutti messi da parte, sia per gli investimenti sia per l’assunzione di nuovo personale appunto per l’incertezza che c’è”.

Cosa direbbe ai suoi colleghi del settore?

“C’è poco da dire, consiglio loro di farsi sentire, di istituire dei comitati. Le misure per loro sono state pochissime, bisogna farsi sentire di più anche a livello nazionale”.

La critica più forte che si sente di fare?

“A livello economico non sono state prese iniziative forti, coraggiose, che sarebbero necessarie in questo momento. Dallo Stato sono arrivate delle garanzie, dei piccoli importi e c’è ritardo per la cassa integrazione. Di quello che doveva fare lo Stato, non è stato messo in pratica neanche il dieci per cento”.

La speranza più luminosa?

“Che tutto possa tornare come era prima nel più breve tempo possibile”.

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