Giuseppina Farina: “Sono molto preoccupata per il futuro economico del paese”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Sì/No? Cosa suggerirebbe?

“Diciamo di sì in linea generale, poi ogni attività commerciale ha le sue esigenze. L’unica cosa che personalmente contesto è il prolungamento alla chiusura fino al 4 maggio. Ci sono problemi economici seri anche di carattere sociale importanti e queste ulteriori restrizioni non aiutano. Parlando della nostra attività stagionale, tende da sole, stiamo riscontrando un problema economico molto serio in quanto questo periodo è il più importante per la nostra azienda e che ci permette poi di vivere bene nei mesi invernali. Il Governo dovrebbe adottare per tutti le stesse misure; anche noi e molte attività commerciali possano riaprire al pubblico proprio come i supermercati”.

Come vede il suo futuro?

“Riguardante la nostra attività il futuro sarà molto triste. Come dicevo prima, stiamo perdendo il periodo migliore quello più remunerativo. Sarà molto difficile riprendere. Il Governo dovrebbe rivedere le dichiarazioni dei redditi solo così potremmo andare avanti. Di certo non basta dare 600 euro, con quelli non ci mangiamo neanche”.

Quali timori, quali progetti?

“Il timore è quello di non riuscire a portare a termine il lavoro di un anno, che programmiamo ogni inverno anche a livello economico. Abbiamo anche clienti che hanno versato un acconto da due mesi e non hanno niente in mano. Chiaramente si rendono conto della situazione, ma il nostro impegno lavorativo e le dico anche morale nei loro confronti è tanto. Questo ci mette in difficoltà e non vediamo l’ora di riprendere il servizio con le consegne annesse il prima possibile”.

Cosa direbbe ai colleghi del settore?

“Siamo tutti sulla stessa barca. Eravamo tutti pronti per aprire il 4 maggio invece abbiamo scoperto che i nostri negozi resteranno chiusi. Se apri le fabbriche ma non apri i negozi al dettaglio predisposti alla vendita, che senso a aprire?”.

La speranza più luminosa?

“Sono quarantatrè anni che svolgo quest’attività familiare. Francamente sono preoccupata, vorrei avere una visione ottimistica del futuro, ma in questo momento non ci riesco”.

Cosa ne pensa dell’eventuale ripartenza del Calcio?

“Ho qualche dubbio sulla ripartenza del campionato. Il calcio è uno sport di contatto, poi c’è il discorso delle presenze allo stadio che sono fuori discussione. Ci sono anche lì problematiche economiche, ma i giocatori potrebbero aiutare i dipendenti. Diciamo che è un settore molto più fortunato del nostro”.

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