Giuseppe Lampugnani: “Temo la negatività indotta nella gente. Ma uniti ne usciremo”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Si/No? Cosa suggerirebbe?

‘Non sono adeguate. Vedo gente nei supermercati, negli autobus, per strada e tutti che si incrociano e si rapportano normalmente, come se la pandemia non ci fosse, quando controllare tutti è impossibile. Chiedo misure più stringenti negli obblighi di mascherine e guanti e soprattutto di far girare l’economia, perché presto qui scoppierà un’altra guerra’.

Come vede il suo futuro?

‘Beh, ora è forte chi riesce a resistere, pronto ad adattarsi al cambiamento. Soprattutto se si è messo qualcosa da parte bisogna resistere ai colpi ripartire più forti e con un’altra strategia. Sarebbe giusto e logico attendersi anche un aiuto dallo Stato, ma non è ancora arrivato e allora bisogna arrangiarsi con le proprie forze’.

Quali timori, quali progetti?

‘Il timore è la negatività che permea la maggioranza delle persone, manipolate e condizionate dai media quando servirebbe essere più consapevoli, indipendenti ed acculturati. Il futuro è nell’e-commerce, nei progetti come quello che abbiamo realizzato insieme a PagineSì!. Ora stiamo creando un’altra community per giovani imprenditori locali ed aspiranti tali in cui vogliamo indicare come reagire. In momenti come questi servono i consigli degli esperti’.

Cosa direbbe ai colleghi del suo settore?

‘Ormai sono tante le comunioni tra gli imprenditori perché soltanto l’unione fa la forza. Basta critiche e falsità tra colleghi, basta tirare l’acqua soltanto al proprio mulino, pensiamo a dare il meglio per vincere insieme’.

La critica più forte che si sente di fare?

‘L’Italia si è fatta vedere per quella che è, purtroppo gli errori del passato non hanno insegnato nulla. Speravo che in questo Governo ci fosse gente esperta e preparata, invece in ogni settore vedo chiamare in aiuto task force in sostituzione dei cosiddetti titolari. Senza nulla togliere, i camerieri facciano i camerieri. E si badi bene, sto parlando di un mestiere che fa parte delle mie attività. Credo che ognuno debba stare al suo posto’.

La speranza più luminosa?

‘Essere ottimisti fa parte dell’essere imprenditore, è la base. Spero che il mondo si tramuti in maniera positiva, che si abbattano muri mentali, falsità critica e mancanza di fiducia nel prossimo. Dobbiamo imparare a goderci ogni giorno la vita dando il massimo nell’impegno, con la felicità e la positività utili e giuste per tutti’.

Cosa pensa dell’eventuale ripartenza del Calcio?

‘Penso che il Calcio in Italia sia molto importante ma prima viene la salute. Spero che vengano prese le dovute precauzioni anche per i calciatori di grandissimo livello e che non si ritorni a giocare soltanto per il business, ma che la ripartenza sia accurata anche a livello sanitario. Spero inoltre che la gente torni ad amare il Calcio per quello che è, a condividere alla partita i commenti in maniera sportiva con il vicino di posto, che poi è quello che ci ha reso tifosi. Io lo sono di Bari e Inter, forza Bari e forza Inter!’.

 

 

 

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