Gaspare Costanzo: “La storia insegna, dopo le crisi più grandi arrivano i periodi felici’

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Si/No? Cosa suggerirebbe?

‘Nella sicurezza sono adeguate, mentre vedo carenti le misure prese in aiuto alle aziende. Io spero almeno che i miliardi di cui si sente continuamente parlare prima o poi arrivino, a partire dai 600 euro. A parole siamo tutti bravi ma poi contano i fatti…’.

Come vede il suo futuro?

‘Questo è un momento in cui tutti i gommisti devono lavorare, è in arrivo il cambio da invernale ad estivo, magari slitterà slittare ma lo si dovrà fare. Sono i due-tre mesi più importanti dell’anno, quelli in cui si lavora di più. Caratterialmente sono un ottimista, mai chinare il capo di fronte alle avversità, fiducia e mai demordere. Siamo tutti sulla stessa barca, non è facile ma sono convinto che con un po’ di impegno ne usciremo’.

Quali timori, quali progetti?

‘Il timore più grande riguarda un generale crollo dell’economia e per questo bisogna rimboccarsi le maniche e fare il passo secondo la gamba. Progetto di tirare avanti, senza investimenti perché non si possono fare, a meno che non si abbiano le spalle solide. Il momento richiede massima cautela e massima correttezza e serietà evitando il mors tua, vita mea’.

Cosa direbbe ai suoi colleghi?

‘Di tirare avanti facendo squadra che poi è anche l’unico modo per vincere. L’unione fa la forza anche se nel nostro settore non è facile cooperare. Tenga presente che noi non siamo mai stati considerati, la nostra figura professionale sta uscendo in questi mesi dopo anni di lotte per il riconoscimento’.

La critica più forte che si sente di fare?

‘Che sinora sono arrivate soltanto promesse. I miliardi chi li ha visti? È inutile prenderci in giro, la crisi c’è e va affrontata, le banche chiudono la porta in faccia alla gente, anzi la sbarrano. Lo vedo da quanto succede attorno a me e non lo dico soltanto io visto che lo ha fatto notare anche il presidente del Consiglio. Le banche in un momento del genere devono essere più elastiche, non possono comportarsi come sempre quando non si era mai visto nulla del genere dal dopoguerra ad oggi’.

La speranza più luminosa?

‘Io non mi abbatto mai. Più il tempo passa e più divento ottimista. Nei momenti più bui non si deve mai chinare il capo, bisogna alzare la testa e andare avanti, la storia insegna che dopo le crisi più grandi arriva sempre la prosperità. È un messaggio che voglio lanciare a tutte le aziende’.

Cosa pensa dell’eventuale ripartenza del Calcio?

‘Sono un ex calciatore e oggi anche allenatore. Nel calcio girano tanti soldi e ci sono grandi interessi ma la salute non ha prezzo. Mi dispiace ma fino a quando non ci sarà uno stallo da parte del virus, l’attività agonistica non dovrà ripartire a tutti i livelli, perché significherebbe rischiare di rovinare tutti i sacrifici che abbiamo fatto fino ad oggi. Non ne vale la pena’.

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