Andrea Cagnetti: “Ci dicono che dovremmo convivere con il virus, ma non si può bloccare un paese intero”

Ritiene le misure di contenimento pandemico adeguate? Sì/No? Cosa suggerirebbe?

“Ho ritenuto fino a qualche giorno fa assolutamente coerente il comportamento del Governo sulla base di ciò che sta accadendo nel mondo. Oggi le dico che il Presidente del Consiglio sta calcando un po’ troppo la mano. Ha avuto molti giorni per preparare una fase 2 che è ancora in alto mare, in più, a mio avviso, avrebbe dovuto confrontarsi con i politici più anziani, sia  sinistra che  destra, per avere opinioni e idee. La mia paura non è quello che sta accadendo ora ma cosa potrebbe accadere tra due settimane. Se risalgono i contagi ci rimettono dentro casa? Più volte ci è stato detto di convivere con il virus, ma questo non è convivere con il virus bensì arrendersi al virus. La cosa da sottolineare è un’altra ed è relativa alla liquidità: altro capitolo che questo Governo sta sottovalutando. Personalmente ho dei dipendenti in cassa integrazione, ma i soldi ancora non sono arrivati. Come la fanno la spesa per mangiare?”.

Come vede il suo futuro?

“Noi svolgiamo sul territorio l’attività da oltre quarant’anni, però in questo momento non riesco a vedere il futuro. L’unica cosa che possiamo fare è navigare a vista. La vera crisi economica arriverà dopo settembre, quando ci sarà la guerra tra poveri per accaparrarsi il cliente adoperando la politica del prezzo più basso”.

Quali timori, quali progetti?

“Il timore è quello di non poter più dare da mangiare alla mia famiglia.Mi auguro che gli italiani, popolo fantastico, possano rimboccarsi le maniche e andare avanti e ricostruire sulle macerie”,

Cosa direbbe ai colleghi del settore?

“In una fase di ripartenza essere più precisi e come detto prima non fare determinati sbagli”.

La speranza più luminosa?

“Di fare 6 al Superenalotto (ride, ndr). La speranza è che tutto possa tornare al 50% di come era prima, non al 100 % cosa impossibile. Mi basterebbe la metà”.

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