Stop al “digital divide” in Sardegna

digital divide

digital divide

Basta “digital divide” in Sardegna. È la dichiarazione di guerra dell’assessora regionale degli Affari generali, Valeria Satta, per rivendicare le azioni condotte dalla Regione negli ultimi mesi al fine di ridurre i limiti socio-economici che l’isola deve patire per l’esistenza tuttora di un netto divario tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione, da internet all’uso di un personale computer, e chi ne è ancora escluso, in parte o del tutto. L’assessora pone l’accento sui 75 cantieri in lavorazione, i 220 già collaudati e i 152 i servizi di banda ultra larga attivati.

«In questo periodo abbiamo lavorato intensamente in questa direzione e alcuni risultati lo testimoniano», afferma l’assessora. «La Regione Sardegna è stata candidata come polo strategico nazionale per i data center pubblici, ha avuto il riconoscimento degli interventi sulla sicurezza con il primo Cert-PA regionale, oltre al recente progetto “Kentos” che porta la connettività a 100 Gbps in oltre 800 uffici, compresi i Comuni – sottolinea – vogliamo continuare il percorso intrapreso, che ha consentito di attivare l’infrastruttura in 152 Comuni, rispetto ai soli 24 che risultavano nello scorso mese di luglio».

«Siamo pronti ad adottare ogni iniziativa per non perdere, a causa degli eccessivi ritardi del passato, i fondi della programmazione Fesr e Feasr», annuncia Valeria Satta. «Dopo la penalizzazione da oltre 8milioni di euro del 2018 occorre andare spediti – conclude la componente della giunta Solinas – per questo il 23 aprile abbiamo sollecitato l’immediato avvio dei lavori e l’applicazione anche in Sardegna della delibera che il 7 aprile l’Agcom ha dedicato all’adozione di misure sui servizi a banda larga e ultra larga».

Exit mobile version