Giovani Imprenditori CNA Marche, come ripartire dopo il Coronavirus

post coronavirus

post coronavirus

Il gruppo dei Giovani imprenditori della CNA Marche, presieduto da Leonardo Mezzabotta, insieme ai presidenti territoriali Luigi Paladini (CNA Ancona), Selene Re (CNA Ascoli Piceno) e Lorenzo Cognigni (CNA Fermo), si unisce a tutti i giovani imprenditori d’Italia e sono solidali con tutti i concittadini che stanno soffrendo, con tutto il personale sanitario e con tutti coloro che stanno affrontando in prima linea questa grave emergenza sanitaria paragonabile ad una guerra mondiale.
Come giovani imprenditori, artigiani e professionisti, stiamo vivendo una altrettanto tragica emergenza economica, di cui gli effetti disastrosi e ancora incalcolabili si ripercuoteranno inevitabilmente sulle nostre, aziende, attività e professioni.

Molti di noi hanno avviato le proprie imprese in piena crisi economica, mettendo in gioco i propri risparmi e investendo parte della propria vita per costruire qualcosa in cui credono e i cui frutti vanno a beneficio della comunità. Molte imprese rischiano di dover chiudere non per una cattiva gestione della propria attività, ma per lo stato emergenziale che ha paralizzato il Paese e paralizzerà gran parte dei Paesi del mondo.

Lo abbiamo fatto qui, nonostante tanti nostri amici e colleghi hanno deciso di avviare le proprie in paesi più sensibili ad agevolare la creazione d’impresa, con burocrazia, costi del personale e fiscalità più agevoli.
Questa volta le giovani imprese potrebbero non rialzarsi con conseguenze inimmaginabili per l’intera economia nazionale, per il futuro imprenditoriale della nostra regione e nazione; non possiamo essere abbandonati a noi stessi.

Come sistema imprenditoriale della regione Marche, che ci accomuna a tutti i giovani imprenditori d’Italia, riteniamo che per superare questo inatteso e terribile momento bisogna cambiare il modo di pensare e tradurre i prevedibili pensieri di insicurezza e paura, in un rivoluzionario modo di affrontare il lavoro e l’economia, mettendo l’uomo al centro di tutto, per superare le divisioni, gli egoismi e le prevaricazioni, favorendo le alleanze e le sinergie tra imprese e la politica, accomunando tutti al nostro motto… #insiemesipuò

La consapevolezza che il problema non svanirà in poche settimane, obbliga l’Italia ed anche la nostra Regione ad adottare misure contingenti e mirate fin da subito. Servono interventi coraggiosi, imponenti e tempestivi da parte delle Istituzioni per evitare danni irreparabili al sistema delle imprese e allo stesso tessuto sociale.

La Regione Marche insieme alle associazioni di categoria deve affrontare sin da subito il problema della sicurezza di tutti i lavoratori contro la diffusione del virus, redigendo rigidi e adeguati protocolli, così da infondere sicurezza tra i dipendenti delle nostre imprese e poter riaprire quanto prima in accordo con il governo centrale, consapevoli che se il periodo di chiusura forzata si prolungherà ulteriormente si metterà ancor più in crisi il nostro sistema economico-imprenditoriale.

Chiediamo di irrorare il sistema economico regionale mediante un sistema creditizio e fondi appositi atti a dare liquidità immediata per evitare i mancati pagamenti, consapevoli del fatto che se questi venissero meno tutte le aziende andrebbero in men che non si dica in default.

Riteniamo, quindi, che occorra particolare attenzione affinché non vengano in alcun modo posticipati i pagamenti dalle grandi aziende italiane o estere, committenti delle filiere dei terzisti di tutti i settori, di cui è ricca la nostra regione perché sottrarrebbero la liquidità necessaria alla sopravvivenza di tantissime aziende.
Consapevoli dell’immenso problema, come imprenditori continueremo a pagare i nostri fornitori, consulenti e professionisti, perché oggi essere imprenditori è ancor più una responsabilità sociale e un obbligo morale per la salute delle nostre imprese e la possibilità di un futuro migliore.

Questa volta anche noi piccoli, abituati a fare affidamento solo sui nostri mezzi, abbiamo bisogno di coraggio e supporto dalla nostra Regione e dal nostro Stato con tempestività decisionale, indispensabile per superare questo importante ostacolo.

Dobbiamo progettare ora insieme il nostro futuro, non possiamo pensare di farlo superata l’emergenza sanitaria, sarebbe ormai troppo tardi!
Abbiamo proposte relative al mondo della produzione, industria e commercio ove pensiamo si debba finanziare in modo cospicuo l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, le produzioni “Green”, l’assunzione di giovani defiscalizzando e sburocratizzando al massimo tutti i passaggi ora necessari.
Altrettante proposte in merito al mondo dell’edilizia, come la riapertura di tutti i cantieri anche quelli relativi al sisma e l’avvio immediato delle opere pubbliche già in programma sburocratizzandone l’avvio; incentivare l’edilizia privata con l’aumento degli sgravi fiscali e con pratiche edilizie meno onerose.

Le proposte proseguono anche per il settore “Digital” ove i massimi esponenti di attività del genere sono giovani; bisogna incentivare con contributi a pioggia tutte le imprese tradizionali per il passaggio al digitale, ce ne dà testimonianza anche la situazione attuale ove azzerando il mercato be to be e be to see si trovano automaticamente fuori mercato.

I mestieri tradizionali e i servizi alla comunità, pensiamo a idraulici, elettricisti, tappezzieri, parrucchieri, estetisti, ristoratori e tanti altri che per brevità non possiamo menzionare, i quali tengono in vita il tessuto sociale, il nostro benessere e i servizi essenziali, ed ora ce ne rendiamo pienamente conto della loro mancanza; qui dobbiamo fare molto insieme alle istituzioni, per non depauperare il know – how acquisito dalla tradizione e innovazione di queste professioni, agevolando i contratti di assunzione e detassando affitti, mutui e finanziamenti.

La cultura e il turismo, settori trainanti per l’economia anche di questa Regione, ove negli ultimi anni ha visto moltissimi giovani laureati che hanno rinnovato le tradizionali imprese di famiglia. Questo settore oggi è il più colpito ed è quello che da sempre non ha visto impiegate significative risorse pubbliche. Ora le capacità finanziarie del privato non basteranno più e per ripartire è doveroso allocare risorse nel miglior modo possibile. Per evitare preziosi sprechi e far decollare la nostra bella regione colma di eccellenze e risorse del territorio abbiamo la possibilità di avviare i mille progetti ancora su carta che legano la cultura, il turismo e le molteplici eccellenze imprenditoriali del territorio. In questo modo finalmente faremo conoscere la nostra Regione ancora scarsamente conosciuta dal resto d’Italia e del mondo.
(qui se ritenete importante qualche altro settore, inserite pure)

Ripartiamo avendo bene in mente fin da ora dove vogliamo arrivare e usiamo questo momento per rimettere al centro i veri valori della nostra comunità, che ha sempre avuto il proprio cuore pulsante nella piccola impresa e nell’impresa diffusa e che non può rischiare di perdere le tante giovani imprese che con coraggio e passione cercano di raccogliere questa importante eredità.

Exit mobile version