Cannarozzo (Osve srl): “Come affrontiamo l’emergenza Covid-19”

“Si viaggiava ad alta velocità nel mese di marzo, gli indici consentivano di progettare nuove idee, sviluppo e opportunità, con il tradizionale coraggio di un imprenditore. Wuhan era una città lontana ed il Covid era un virus che preoccupava, ma non aveva la nostra cittadinanza. Le certezze erano anestetizzate dalla quotidianità e invincibilità, ma è bastato poco per risvegliarsi in pochi giorni nella trasformazione sociale ed economica più grave ed importante del dopoguerra”.

Esordisce così l’Ing. Giuseppe Cannarozzo amministratore unico di Osve srl – Organismo Superiore di Verifica – contattato per raccontare come sta affrontando l’emergenza Covid-19. 

“Una emergenza che ho affrontato in azienda considerando una sola ed assoluta priorità, la tutela e la salute di me stesso, di tutta la squadra di lavoro e delle nostre famiglie. Chiudiamo la porta di ingresso dopo aver velocemente avvisato tutti i clienti e condividendo le scelte, in quanto Ente ispettivo e pubblico ufficiale, autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Accantonata la prima scelta, la salute di tutti, è iniziata la riorganizzazione operativa e psicologica, ho provato a trasferire coraggio, certezze e speranza. Tante decisioni, tutte partecipate in “smart working “, grazie al lavoro splendido dell’ufficio informatica, in “contract “e ormai fondamentale nella nostra organizzazione”. 

“Recepiti i tanti decreti DPCM, studiati ed approfonditi, la condivisione dei protocolli di sicurezza con i clienti, è il primo cambiamento organizzativo necessario. Tra tante reali difficoltà, interpretazioni, superficiale e stupido opportunismo, in due settimane quasi zero incassi e zero appuntamenti. I valori economici finanziari si ribaltano, studio nuove strade da offrire, con il solo obbiettivo di essere sempre a disposizione dei clienti non solo per le tradizionali attività, ma anche e soprattutto per l’applicazione di tutte le procedure di sicurezza”. 

“Per clienti, partner, colleghi ed imprese impiantistiche un giornaliero e gratuito servizio di informazione. Ore di telefonate, sms, chat, call per offrire soluzioni, per essere riferimento. A cosa serve? Domani si potrà dire che abbiamo  contribuito a capire e risolvere l’emergenza dal punto di vista tecnico”. 

“Certamente il nostro modello organizzativo deve essere modificato soprattutto dal punto di vista finanziario considerando che ad una sempre maggiore sobrietà, è obbligatorio lasciare ed investire gli utili in azienda. Inoltre, al concetto di responsabilità legale è necessario associare la responsabilità sociale non come allodola comunicativa ma effettivamente come legame etico tra aziende, collaboratori, clienti e fornitori, in un reale network sociale. I nostri clienti, ospiti della stessa “barca Coronavirus “, saranno tutelati nel futuro con iniziative che avranno l’obbiettivo di far lavorare innanzitutto tutti in sicurezza e condividere la migliore soluzione economica. Pensavo anche ad una solidarietà circolare dove i servizi essenziali possano diventare moneta fra gli imprenditori”. 

“Oggi – conclude – comunque non bisogna mollare, il sistema imprenditoriale italiano fatto dal 95% da piccole e medie imprese non può abdicare all’emergenza, ma deve avere la responsabilità anche di riflettere. Spesso pensiamo solo alle vittorie economiche e poco a quelle personali ed intime, la collaborazione deve incollarsi con la fedeltà, dobbiamo fidarci l’uno dell’altro nella filiera produttiva e capire come tutte le sicurezze diventano false, rispetto alla globalizzazione che purtroppo, non è solo economica, ma si manifesta anche in altre forme positive e negative. #insiemecelafermo è un “hashtag “oggi di moda, ma credo che si debba lavorare per immaginare quello del futuro, dove lungimiranza e visione sono essenziali. Il cambiamento, quello irreversibile è ormai fuori dalla nostra porta, ma da oggi non avrà più voglia di bussare”.

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