Covid-19: firmato protocollo per aziende

Nel corso di queste convulse giornate, con un grandissimo senso di responsabilità, le organizzazioni sindacali hanno gestito questa prima fase critica legata all’emergenza COVID-19. In ogni azienda si è cercato di garantire standard di sicurezza confacenti all’attuale emergenza, attraverso accordi singoli e di autoregolamentazione.

Giorno dopo giorno Fim, Fiom e Uilm di Perugia hanno cercato, anche tramite il decisivo ruolo delle Rsu aziendali, di allargare l’utilizzo del lavoro agile, di modificare i turni di lavoro ed i turni di refezione in mensa, di ampliare le flessibilità in ingresso ed uscita. Siamo intervenuti con iniziative per evitare assembramenti, abbiamo caldeggiato la concessione di ferie e permessi retribuiti, richiesto interventi di pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro.

Il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto sabato da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Governo, ha finalmente reso tali iniziative obbligatorie per le aziende. Ad oggi, infatti, nonostante gli sforzi profusi dal sindacato e dalle Rsu, restano troppi i siti dove si registrano complicazioni e limitazioni che vanno superate nell’applicazione di queste norme.

Per questo, chiediamo che da oggi – lunedì – venga attuato un controllo maggiore in tutte le aziende del territorio, dalle realtà più grandi fino a quelle più piccole, coinvolgendo le Rsu e gli Rls, al fine di tradurre in pratica quanto fissato nel protocollo. E, se dovesse essere necessario, ragionare sulla rimodulazione o sospensione della produzione per organizzare tali applicazioni con gli strumenti
contrattuali e la cassa integrazione.

Nel caso permanessero atteggiamenti da parte delle aziende di lassismo e incuranza delle regole, le segreterie Fim, Fiom e Uilm di Perugia sono pronte a tutte le azioni possibili funzionali a garantire alle persone la piena sicurezza nel posto di lavoro e il diritto alla salute, non escludendo di ricorrere a proclamare scioperi aziendali qualora le situazioni non venissero affrontate in maniera attenta.

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