Il coronavirus non ha fermato la manifestazione tra le più importanti del settore: “L’Oro Verde dell’Umbria”. La sua ventunesima edizione ha dovuto superare le norme per evitare la diffucione del virus ma è anche stato un momento di certezza e di socialità importantissima per questo periodo.
E allora le Camere di Commercio di Perugia e Terni, hanno celebrato ieri i migliori oli Dop e Extravergini dell’Umbria. Hanno partecipato Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio di Perugia e del Comitato di Coordinamento dell’”Oro Verde dell’Umbria” e Mario Pera, Segretario Generale della Camera di Commercio di Perugia. E’ intervenuto Roberto Morroni, Assessore alle Politiche Agricole e Agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale della Regione dell’Umbria.
Questi i risultati: Vince con la Dop Umbria – Colli del Trasimeno: Olio Batta”, dell’Azienda Agraria Batta Giovanni del Comune di Perugia”.
Secondo classificato con la Dop Umbria – Colli Martani: Olio dell’Azienda Agraria Bacci Noemio del Comune di Gualdo Cattaneo.
Terzo classificato Olio DOP Umbria – Colli del Trasimeno: Olio CM – Centumbrie della Società CM del comune di Magione
Questi i risultati: Vince con la Dop Umbria – Colli del Trasimeno: Olio Batta”, dell’Azienda Agraria Batta Giovanni del Comune di Perugia”.
Secondo classificato con la Dop Umbria – Colli Martani: Olio dell’Azienda Agraria Bacci Noemio del Comune di Gualdo Cattaneo.
Terzo classificato Olio DOP Umbria – Colli del Trasimeno: Olio CM – Centumbrie della Società CM del comune di Magione
Si aggiudica il “Premio Piccole Produzioni” l’olio DOP Umbria Colli del Trasimeno della Società Agricola Storica del Comune di Perugia.
Si aggiudica il Premio “Qualità ed Immagine”, in ricordo del prof. GianFrancesco Montedoro, l’Azienda Agraria Simona Ciarletti del Comune di Trevi.
Vince la “Menzione Speciale Olio Biologico” l’Olio DOP Umbria- Colli Assisi Spoleto dell’Azienda Le Pietraie, Società Agricola del Comune di Città di Castello.
Tra gli Oli Extravergini conquista il “Diploma Gran Menzione” l’”Olio Marfuga” di Marfuga Azienda Agraria del Comune di Campello sul Clitunno.
“L’Edizione di quest’anno dell’”Oro Verde dell’Umbria, ci riempie di soddisfazione, perché abbiamo dovuto superare le gravi difficoltà imposte dal coronavirus” ha voluto ricordare Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio di Perugia. “Ottimi i risultati conseguiti: 32 gli oli umbri in concorso, 22 DOP e 10 Extravergine. Tutti di qualità eccellente, certificata al vaglio attento di rigidi esami organolettici e analisi sensoriali affidati a una giuria regionale composta da 16 assaggiatori, riconosciuti esperti di olio di oliva, coordinati dal capo panel Angela Canale. Ancora una volta gli oli che aspirano all’Oro Verde hanno dimostrato un livello qualitativo di assoluta eccellenza. Gli assaggiatori che compongono la nostra giuria, hanno dovuto dare fondo a tutte le loro capacità sensoriali per stilare una graduatoria: tra un olio e l’altro lo scarto di valutazione è risultato minimo, centesimi di punto”.
Mario Pera, Segretario Generale dell’Ente camerale perugino ha confermato, per la DOP buoni livelli di produzione.
“Nell’ultima campagna olearia 2019-2020, nella Menzione Geografica di DOP UMBRIA, secondo dati Parco 3° – ha detto Mario Pera – abbiamo avuto questi risultati: OLIVE CONFERITE 34.879 QUINTALI; OLIVE MOLITE QUINTALI 34.730; OLIO DOP OTTENUTO LITRI 603.592, PARI A QUINTALI 5.528; OLIO DOP CERTIFICATO LITRI 265.486, PARI A QUINTALI 2.431. CON IL DOP CERTIFICATO CHE RAPPRESENTA IL 43,98 DEL DOP TOTALE”.
“Nell’ultima campagna olearia 2019-2020, nella Menzione Geografica di DOP UMBRIA, secondo dati Parco 3° – ha detto Mario Pera – abbiamo avuto questi risultati: OLIVE CONFERITE 34.879 QUINTALI; OLIVE MOLITE QUINTALI 34.730; OLIO DOP OTTENUTO LITRI 603.592, PARI A QUINTALI 5.528; OLIO DOP CERTIFICATO LITRI 265.486, PARI A QUINTALI 2.431. CON IL DOP CERTIFICATO CHE RAPPRESENTA IL 43,98 DEL DOP TOTALE”.
“L’Oro Verde dell’Umbria – ha ricordato il Segretario Pera – si propone di valorizzare gli oli extravergini di oliva a denominazione di origine Umbria per favorirne la conoscenza e l’apprezzamento dei consumatori, nonché rafforzarne la presenza nei mercati”. E ancora, promuovere la qualità dell’olio umbro verso operatori e consumatori italiani ed esteri; stimolare olivicoltori e frantoiani al miglioramento della qualità del prodotto”.
Salutando i produttori e i frantoiani presenti, e con loro, quanti lavorano nella filiera dell’olio di qualità, l’Assessore Morroni ha parlato di un “settore che rappresenta uno dei cardini della nostra agricoltura, ma che negli ultimi anni si è dovuto confrontare con continui cali di produzione”.
“E’ dunque necessario – ha detto Roberto Morroni – che in Umbria si apra una riflessione seria e approfondita sull’olio. A partire dal tema delle dimensione delle aziende: in Umbria ne operano 23.000 su una superfice complessiva di 29.000 ettari. Una frammentazione eccessiva, che ci porta a soffrire di nanismo. Che non è certo un punto di forza”.
“Abbiamo territori straordinari e prodotti eccellenti come l’olio, ma dobbiamo essere più pronti a sfruttarne le potenzialità. Occorre favorire processi di aggregazione ed essere capaci di affacciarsi al mondo della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Oltre a perseguire un maggiore dinamismo verso la commercializzazione oltre i nostri confini della nostra innegabile “qualità”.
“E’ dunque necessario – ha detto Roberto Morroni – che in Umbria si apra una riflessione seria e approfondita sull’olio. A partire dal tema delle dimensione delle aziende: in Umbria ne operano 23.000 su una superfice complessiva di 29.000 ettari. Una frammentazione eccessiva, che ci porta a soffrire di nanismo. Che non è certo un punto di forza”.
“Abbiamo territori straordinari e prodotti eccellenti come l’olio, ma dobbiamo essere più pronti a sfruttarne le potenzialità. Occorre favorire processi di aggregazione ed essere capaci di affacciarsi al mondo della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Oltre a perseguire un maggiore dinamismo verso la commercializzazione oltre i nostri confini della nostra innegabile “qualità”.