Vino: in Umbria 21 tra Doc, Igt e Docg

Umbria terra di vini, con ben 13 Doc, sei Igt e due Docg. Nello specifico parliamo di Amelia, Assisi, Colli Altotiberini, Colli del Trasimeno, Colli Martani, Colli Perugini, Lago di Corbara, Montefalco, Orvieto, Rosso Orvietano, Spoleto, Todi e Torgiano (Doc), Allerona, Bettona, Cannara, Narni, Spello e Umbria (Igt), Montefalco Sagrantino e Torgiano Rosso Riserva (Docg).

La zona di Montefalco è particolarmente fiorente. Se il Sagrantino è ormai una certezza, il Montefalco Rosso, con le sue uve prevalentemente Sangiovese, non ha da invidiare niente a nessuno per i vini rossi del Centro. C’è poi Orvieto che, dopo alcuni anni incerti, si sta riproponendo. Qui i vini bianchi hanno il privilegio di poter beneficiare di un microclima unico che favorisce le muffe nobili che vanno a impreziosire il prodotto finale.

Bianchi d’attualità anche nello Spoletino. In evidenza il Trebbiano Spoletino. Stupisce in positivo il Ciliegino di Narni e di Amelia. A Torgiano, troviamo un Sangiovese che arriva bene e si fa gustare. A Todi, come non citare il Grechetto che non fa che scalare le classifiche di gradimento italiano e straniero. Gamay (famiglia delle Grenache) pezzo forte del lago Trasimeno.

L’Umbria è una regione piccola, ma mai come in questo caso si può dire che il vino buono sta nelle botti piccole. Fa concorrenza ad altre regioni del nostro Paese, ma anche ai francesi e ai californiani. E pure dal punto di vista quantitativo, siamo su cifre di tutto rispetto. Qualità e quantità abbinate, dunque: cosa chiedere di meglio? Nel 2019 sono stati prodotti 730.300 ettolitri contro i 630.053 del 2018.

La produzione di vino è una stampella più che mai utile al Pil, così come al mercato nel suo complesso. In particolare quello di qualità aiuta a conquistare fette di mercato globale più importanti rispetto al vino da tavola. È come se si presentasse da solo. Vale la pena, dunque, stare attenti alle strategie di politica economica regionale in relazione a questo prezioso alleato.

Agenzia Umbria Ricerche, che ha analizzato il mercato del vino in Umbria, chiude giustamente con questa frase di Clifton Fadiman: “Una bottiglia di vino implica la condivisione, non ho mai incontrato un amante del vino che fosse egoista”. La condivisione fa marketing e promozione territoriale.

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