Angelo Del Vecchio (RM): “Con Pastorie cerco di regalare ai miei clienti un’occasione di incontro e di gusto come in una festa di paese”

Angelo Del Vecchio

Angelo Del Vecchio

Sensualità culinaria e cultura contadina sono alla base del ristorante Pastorie di Roma, dove è possibile immergersi completamente in un viaggio a ritroso nel tempo, che affonda le sue radici in otto mila anni di storia, gli stessi che muovono la transumanza di generazione in generazione.

“Entrare nel mio locale significa entrare nella storia della mia terra, l’Abruzzo, dove pastori, contadini e pescatori ritmavano la loro quotidianità secondo natura, assaporando il gusto autentico e genuino dei loro campi e del loro mare. Per il mio locale mi sono affidato allo studio di Architettura Di Zio e Di Clemente, famoso per restauri conservativi d’eccellenza, abbiamo cercato di forzare la realtà per renderla più vera anche con l’aiuto di due scenografi che hanno affiancato Fellini, per ricreare l’intimità della stalla in una vera e propria installazione artistica, dove gli ospiti si sentiranno subito accolti nel calore del focolare domestico, in quello che era il ‘salone delle feste’ della vita contadina. Un luogo caldo, accogliente, intimo e famigliare”.

Così Angelo Del Vecchio descrive il suo locale di Roma, dove il cibo non viene visto come frutto di una ricetta ma di un costante e faticoso lavoro portato avanti oggi come ieri. “Ancora ricordo quando a 12 anni partecipai al mio primo Salone del Gusto di Torino insieme a Gianni Masciarelli: in quella occasione mi resi conto, forse inconsapevolmente vista la mia giovane età, dell’orgoglio dei produttori di presentarci il frutto della loro fatica. Un frutto che oggi è possibile assaporare nel mio locale di Roma, dove scelgo sempre la genuinità dei prodotti presentati in piatti artigianali, realizzati da un Maestro ceramista di Castelli che ancora oggi si avvale di un forno del Quattrocento per la cottura dell’impasto”.

Pastorie è un locale dove lo scambio e la condivisione sono all’ordine del giorno: a disposizione ci sono tavoli sociali, appositamente studiati per favorire un clima paesano di comunanza e convivialità, che è possibile gustare anche in occasione dell’imminente Capodanno 2020.

“Per il cenone di Capodanno – continua Angelo Del Vecchio – insieme al nostro chef Andrea Nepa abbiamo studiato un menù ad hoc che sappia gustare il palato con sapori freschi e genuini. La nostra cucina vuole offrire ai clienti una multisensorialità di gusto e piacere senza eguali. Il menù è ricco di pesce perché amando la mia terra non guardo solo al mondo dei pastori ma anche a quello dei pescatori: senza il perfetto mix di questi due mondi, di terra e di mare non sarebbe stato possibile realizzare famose pietanze.

Allora per il Capodanno 2020 lasciatevi ammaliare dai calamaretti crudi dell’Adriatico, dalle alicette gratinate; dalla chitarrina ai gamberi di fiume; dalla rana pescatrice, camomilla ed erbe amare; dal sorbetto al melograno, dal parrozzo e molte altre proposte del menù del ristorante tipico abruzzese Pastorie di Roma, dove anche a Capodanno si potrà vivere un’esperienza culinaria e sociale senza eguali.

È questo il regalo migliore che potete farvi: una cena eccellente e gustosa, vera esperienza da fare attraverso il palato e la vista. Quando si mangia bene e si beve meglio, ciò che accade dopo è sempre qualcosa di bello, di straordinario, di magico.

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