Il processo di riorganizzazione produttiva in corso sta cambiando profondamente il mondo del lavoro e l’assetto sociale. Per questo la formazione continua e l’aggiornamento delle competenze lungo tutto l’arco della vita sono strumenti indispensabili per non rimanere esclusi dal mondo del lavoro. Questo è tanto più vero per i profili considerati “più bassi”, il cui rischio di rimanere senza occupazione è ancora più alto.
La Regione Lazio ha aderito con convinzione al progetto E.QU.A.L. coordinato dell’ INAPP e a cui hanno partecipato diversi altri enti, una iniziativa particolarmente importante perché sta portando innanzitutto a far conoscere la portata del fenomeno del deficit di preparazione delle persone adulte.
È stata infatti elaborata una mappatura della popolazione che ha deficit di alfabetizzazione, di calcolo funzionale e competenze digitali. Inoltre, il progetto permette, su un tema tanto complesso, la collaborazione tra più istituzioni e un approccio multilivello e multidisciplinare per elaborare molteplici strategie di soluzione. Certamente come ente pubblico sentiamo la responsabilità di facilitare l’accesso delle persone adulte poco qualificate a percorsi formativi flessibili per migliorare la loro preparazione e occupabilità.
“Oltre al progetto E.QU.A.L, la Regione Lazio lo sta facendo con una pluralità di interventi, non ultimo la riforma dei centri per l’impiego, che dovranno diventare punto di riferimento per l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, per la formazione e dove i cittadini potranno sempre più trovare risposte reali alle loro esigenze” – così Claudio Di Berardino, Assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Formazione e Scuola.