Autotrasporti Marche: è crisi senza fine

“L’abolizione dei rimborsi delle accise sul gasolio agli autotrasportatori rischia di travolgere un settore già in difficoltà a far quadrare i conti a causa della concorrenza dei vettori stranieri. Si avrebbe un ulteriore aggravio di 7 o 8 mila euro all’anno per ogni camion, col risultato di mettere fuori mercato il 70 per cento degli autotrasportatori marchigiani conto terzi”. Lo afferma Roberto Grazioli presidente Cna Fita Marche.

Secondo la Cna Fita Marche, che ha elaborato i dati forniti dal Mise e dalla Commissione Europea, le accise incidono sul prezzo del gasolio per il 60,22 per cento. Si tratta dell’incidenza più alta dei 27 paesi Ue, escluso il Regno Unito.

“Il rimborso delle accise sul gasolio per autotrazione – sostiene Grazioli – consente agli autotrasportatori di contenere il divario rispetto al prezzo pagato negli altri Paesi europei. Qualunque riduzione o abolizione delle agevolazioni può avvenie solo dopo l’eliminazione di tutte le componemti accessorie che gravano sulle accise. Un lungo elenco il cui compaionio ancora il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935 e la crisi di Suez del 1956. Inoltre vanno destinate risorse specifiche per favorire la sostituzione dei veicoli più inquinanti. Si tenga conto che il 71,6 per cento dei veicoli circolanti nelle Marche è ante euro 4 o euro 4”.

Nella nostra regione i tir, camion ed autocarri circolanti sono 143.391 di cui 85.293 ante euro 4; 17.368 euro 4; 30.731 euro 5 ed euro 6 e 143 non determinati. Secondo la Cna Fita Marche, per non dare il colpo di grazia ad un settore fondamentale per l’economia marchigiana e dell’intero Paese, le alternative ai paventati aumenti delle accise sul gasolio ci sono: taglio delle spese improduttive, contrasto all’evasione fiscale e all’illegalità diffusa, migliore efficienza ed efficacia della spesa pubblica.

Attualmente le imprese dell’autotrasporto in attività nelle Marche sono 3.780. Negli ultimi dieci anni c’è stata un continuo calo degli autotrasportatori marchigiani, che nel 2010 erano 4.524. Soltanto negli ultimi sei mesi sono scese da 3.838 a 3.780, con la scomparsa di 50 aziende e la perdita di 150 posti di lavoro. In un decennio l’autotrasporto marchigiano ha perso 744 imprese e oltre 2 mila occupati.

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