I piccoli coltivatori dei Paesi in via di sviluppo fanno riferimento a Colfiorito, in Umbria

E’ stato addirittura il Direttore Generale della Fao José Graziano da Silva, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ad incontrare i dirigenti dell’azienda umbra Fertitecnica Colfiorito. Da Silva ha elogiato l’intraprendenza dell’impresa umbra, che dal 2017 è partner strategico per il conseguimento degli SDG, gli “obiettivi di sviluppo sostenibile” (sustainable developement goals): in particolare l’obiettivo #zerohunger (#famezero) entro il 2030. Fertitecnica Colfiorito è stata infatti la prima PMI italiana a siglare, nel 2017, un accordo di collaborazione con l’importante agenzia internazionale. Un riconoscimento prestigioso per un’azienda che, a dispetto della taglia, è leader italiano del mercato dei legumi secchi, cereali e semi.
Nel corso dell’incontro da Silva ha avuto modo di interessarsi alla storia delle origini dell’azienda ed ha accolto con entusiasmo le idee per gli sviluppi futuri.
L’incontro è stato anche l’occasione per consegnare al Direttore Generale della FAO i primi frutti tangibili del progetto di cause related marketing (“marketing legato ad uno scopo”): delle confezioni di Quinoa Real biologica coltivata da piccoli produttori della Bolivia selezionati proprio dalla FAO. Il prodotto è già stato lanciato sul mercato in occasione della fiera Tuttofood a Milano, in presenza dell’ambasciatore Boliviano Carlos Aparicio Vedia, ed è già stato inserito nelle maggiori catene italiane.
“Attraverso questo progetto – spiega Ivano Mattioni, presidente di Fertitecnica Colfiorito – forniamo ai coltivatori dei paesi in via di sviluppo un accesso al mercato, che nonostante l’alta qualità del prodotto si trovano spesso sotto la soglia della sussistenza, senza mezzi e conoscenze adeguate per crescere. Come noi siamo partiti da zero, crescendo assieme al territorio grazie alla rete che si è creata con il lavoro, così vogliamo supportare altre realtà. Parte del ricavato della vendita, inoltre, sarà devoluto in progetti di crescita gestiti da FAO stessa, che potrebbero andare dal migliorare la formazione dei coltivatori a tutto ciò che può permettere un progresso stabile e duraturo.”
L’iniziativa ha fornito supporto ai piccoli coltivatori anche attraverso le visite e la consulenza dello stesso personale dell’azienda, favorendo lo scambio di conoscenze ed esperienze. Tutto ciò in linea con il mandato dell’accordo, che si propone di “contribuire all’eradicazione della fame, dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione” e di “consentire sistemi agricoli e alimentari più inclusivi”.
“Il nostro è un piccolo contributo – prosegue Alessio Miliani, direttore generale di Fertitecnica Colfiorito e regista dell’accordo – ma dimostra che si possono raggiungere risultati significativi in una cooperazione tra una grande organizzazione internazionale ed una media azienda. Vogliamo invitare proprio a rivolgere maggiore attenzione alle PMI, specie in Italia dove costituiscono il tessuto imprenditoriale nazionale. È chiaro che le grandi multinazionali hanno una forza in termini di risorse a cui non possiamo arrivare individualmente, ma è anche vero che numerosi “non-grandi”, unendo le loro forze, possono raggiungere risultati altrettanto significativi. Ringraziamo per questo i nostri referenti in FAO, che hanno creduto in questa collaborazione.”

Exit mobile version